Solitari

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Ritratto di ludefra
ludefra

Fabio Palma si conferma con questa sua nuova fatica letteraria, “Solitari” per le edizioni Versante Sud, un particolare autore-attore del mondo dell'alpinismo contemporaneo grazie alla sua capacità di cogliere quegli aspetti dell'intricato mondo dell'arrampicata che sono sotto gli occhi di tutti, ma dei quali nessuno ne parla apertamente.

Nel primo lavoro “Uomini e pareti”, sempre per le edizioni Versante Sud, era riuscito a far parlare di sé i grandi dell'alpinismo moderno che, abbandonati gli abiti di arrampicatori, si sono raccontati come persone con i loro dubbi, difetti, paure e … progetti per il futuro. Ora con “Solitari” Fabio Palma apre il coperchio di un mondo alpinistico parallelo a quello più conosciuto, un universo fatto di talenti unici che spesso non si mostrano e sono conosciuti solo dagli addetti del settore e dei quali spesso non se ne parla per non creare “tensioni” in un ambiente già di per sé fortemente competitivo. L'autore racconta del mondo degli alpinisti estremi, di coloro che vanno oltre ogni capacità immaginativa e si spingono ad esplorare il mondo verticale in solitaria. “Solitaria” un termine che il solo leggerlo è sinonimo di estreme audacia, spericolatezza, capacità di controllo fisico e mentale oltre ogni limite. Un concetto del modo di vivere il mondo verticale che difficilmente viene accettato dallo stesso mondo alpinistico. Nel suo volume Fabio Palma presenta un gruppo di questi super-arrampicatori che hanno in comune il fatto di aver realizzato grandi exploit alpinistici in solitaria e spesso in “solo integrale”, vale a dire aver realizzato salite alpinistiche anche di difficoltà estrema senza avere con sé corda e protezioni. Il materiale presentato sono articoli, brani autografi, ricordi dei compagni di avventura, pagine di diario che cercano in qualche modo di spiegare questo desiderio di voler arrampicare da soli. Un gesto che non vuole esprimere pazzia, di-sprezzo per la vita, ma che è ricerca personale ed intima di un modo di essere e di sentire la montagna in modo avulso da ogni schema convenzionale. Le pagine scorrono veloci sotto le dita febbrili del lettore che cercano una risposta a questi gesti e che i vari protagonisti lasciano ancora aperta ad un finale non scritto. I nomi dei questi protagonisti delle pagine del volume sono tanti come Alain Robert, Henry Barber, Eric Escoffier, Peter Croft, Pierre Beghin, Alex Huber, Valery Babanov, Ueli Steck, Emilio Previstali, Maurizio Giordani, Giovanni Badino, Manolo, Ermanno Salvaterra, ed ancora tanti altri. Pensieri e concetti difficilmente accettabili per l'uomo di tutti giorni, ma che forse la nota introduttiva dell'autore ci rende più umana e comprensibile:
Un libro sui solitari in montagna deve obbligatoriamente avere un contenuto storico, ma, nello stesso tempo, deve spaziare negli aspetti introspettivi di un uomo e nella sfera sociale in cui egli si muove. Chiudersi in se stessi e agire, ribellarsi e avere poi paura, vivere la solitudine di tanto in tanto, o perennemente, provare passione, amore ma anche rancore verso l'arte del salire. Tutto questo è la solitaria, che in certi casi diventa totale, il free solo appunto, la scalata senza corda, ultima scelta senza via di scampo se non il farcela."