Yo no soy gringo

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Ritratto di ludefra
ludefra

Certo prendere la decisione di fare il primo viaggio all'estero non è facile, specie se si ha paura di volare, ma quando questa si svela come una sorta di rivelazione della propria esistenza, allora le cose si complicano veramente.

Così è successo a Emilio Rigatti che a distanza di anni ha deciso di pubblicare un diario delle sue esperienze vissute negli anni passati in America Latina come operatore internazionale.“Quando feci il primo viaggio in Sudamerica avevo trent'anni, non ero mai stato in posti esotici, lontanissimi e che immaginavo molto pericolosi. Ero allegro ed incosciente al punto di non sapere che, se partire a volte è difficile, tornare lo è ancora di più, specialmente se la destinazione è affascinante, complicata e contraddittoria, con tutta le seduzione delle cose estreme. Così è l'America Latina. Mi ci sarebbero voluti quasi vent'anni per capire che non si scherza con i continenti altrui.” “Yo no soy gringo” è un libro molto piacevole, scorrevole che in più punti strappa gustose risate non solo per i fatti narrati, e realmente vissuti dall'autore, ma anche, e soprattutto, per le situazioni e le ambientazioni in cui si svolgono. Emilio Rigatti presenta il suo volume con il semplice e riduttivo “Taccuini sudamericani di coincidenze, truffe e piccoli miracoli”, ma già dalle prime righe si intuisce che nel volume è contenuto molto di più. Il libro è una preziosa raccolta di personaggi, stili di vita, situazioni e coincidenze che solo in un paese magico e disincantato come il Sud America, possono capitare. Nulla di quanto racconta Rigatti a che vedere con quella immagine dell'America Latina da cartolina che è così diffusa da noi. I suoi taccuini sono molto di più di un reportage o di una autobiografia, sono veri spezzoni di vita sudamericana raccontata con le sue contraddizioni, coincidenze, truffe e magie. Rigatti con estrema semplicità di parole e di immagini, descrive ogni suo incontro, occasionale o meno, in modo profondo, come se lo stesse vivendo nel tempo stesso in cui viene letto, il risultato è una lettura appassionante e coinvolgente. Nei suoi racconti c'è spazio per tutti i personaggi che hanno animato il suo mondo sudamericano: amici, amori, incontri occasionali, ma anche ladri e truffatori, che spesso sono i veri protagonisti dell'America Latina. Il ritmo dei racconti è un continuo crescendo, in senso cronologico, che parte dalle prime esperienze come turista fino ad arrivare agli anni in cui Rigatti ha vissuto e lavorato in Sud America con le cooperazioni internazionali e nei quali ha formato la sua famiglia. Di conseguenza cambiano, di volta in volta, anche il senso e la profondità dei racconti con un Emilio Rigatti che si trasforma da “turista fai-da-te alle prime armi” in profondo conoscitore della cultura e dei costumi che muovono i paesi dell'America Latina: un paese dove la vita ha un valore diverso che da noi e l'omicidio è la prima causa di morte per gli uomini fra 16 e 50 anni. Dalle pagine del libro emerge un altro aspetto fondamentale nella vita dell'attuale Emilio Rigatti: la sua passione per la bicicletta. Infatti è proprio in questi viaggi che Rigatti, spinto da amici italiani, prova ad usare la bicicletta per scoprire un paese e rimane folgorato da una profonda passione che lo ha accompagnato fino ad oggi e che è diventata una scelta di vita.

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