Corno Rat

Ritratto di Cai56
Cai56
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Data rilievo: 
15/08/2012
Difficoltà: 
D
Quota di partenza: 
290 m
Quota di arrivo: 
905 m
Dislivello: 
615 m
Tempo di salita o complessivo*: 
2h00'
Tempo di discesa: 
1h00'

Introduzione

Una delle prime e delle più difficili ferrate costruite nel lecchese all'inizio degli anni '80 (1981). Da subito molto popolare e, di conseguenza, attualmente con la roccia un po' unta (fare attenzione proprio ai primi passi).
Presenta un'attrezzatura mista con cavo di sicurezza e catena di progressione, e molto spesso l'aggiunta di appoggi artificiali (palette di metallo) nei punti verticali o lievemente strapiombanti. Si suddivide in tre salti di roccia, talora un po' boscosi, che superano dapprima il cosiddetto Sasso OSA (dal nome di una locale associazione sportiva) e quindi la parete vera e propria del Corno, terminando su di un'ultima cuspide rocciosa molto panoramica su Lecco, i suoi laghi e tutte le belle montagne circostanti.

Descrizione

Dalla località Belvedere 290m, seguendo le indicazioni per san Tomaso, si imbocca una ripidissima strada acciottolata che in breve si trasforma in pista forestale sterrata; passando accanto ad alcune aziende agricole, si continua la salita a tornanti nel bosco [notare alcuni esemplari delle tipiche "casote", costruzioni cupoliformi in pietra a secco destinate anticamente a ricovero di emergenza e deposito di attrezzi agricoli]. Giunti nei pressi di un guado con passerella pedonale, e precisamente alcune decine di metri prima, si sale un sentierino sulla destra seguendo l'indicazione per il "Crott da Funzi": è un tratto piuttosto ripido che, dopo aver affiancato il crott (riparo e stalla sotto un grottone riadattato), si porta a raggiungere un sentiero pianeggiante molto frequentato (proviene da san Tomaso e conduce a raggiungere i molti sentieri della zona del Monte Moregallo). Seguiamo verso destra e in pochi passi arriviamo ad una palina che indica la direzione per la ferrata; una breve salita dapprima nel bosco e poi attraverso una pietraia permettono di raggiungere un ripiano ai piedi delle rocce del Sasso OSA. Si inizia molto verticalmente la scalata salendo fra uno spigolino lievemente strapiombante e una spaccatura che verso l'alto si allarga in un canalino più gradinato (Sasso OSA, dislivello 30m e sviluppo 45m). Un sentiero di trasferimento nel bosco avvicina alla parete del Corno Rat: fare attenzione al bivio, seguendo il ramo sinistro (il destro, altrettanto frequentato, conduce al versante alpinistico della parete). Si comincia con un traverso gradinato a destra e si continua - sempre in esposizione - con tratti molto intensi intervallati da comodi pulpiti; da evidenziare un lungo tratto verticale con appoggi metallici e un traversino strapiombante molto estetico (dislivello 100m, sviluppo poco più). Con una blanda diminuzione delle difficoltà ma con analoghe caratteristiche di percorso si raggiunge un'apparete termine della salita; alcuni metri di sentiero roccioso nel bosco conducono alla liscia paretina finale (circa 15m) che termina in una cuspide molto appigliata alla fine degli ancoraggi. Pochi passi lungo un sentiero permettono di raggiungere la radura con ometto di vetta del Corno Rat 905m.
Per la discesa si prosegue sul sentiero scendendo subito a sinistra (molte e diverse direzioni di passaggio, ma tutte convergenti in un largo sentiero); si segue questa traccia che scende sul fondo di una valletta boscosa e molto sassosa fino a sbucare sui prati di San Tomaso. Verso sinistra si continua a scendere lungo una pista forestale e, raggiunto il guado, si ripercorre la via di andata.

Informazioni generali

Segnavia: bolli bianco-rossi
Tipologia percorso: parzialmente circolare
Periodo consigliato: gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, giugno, agosto, settembre, ottobre, novembre, dicembre
Attrezzatura: set da ferrata
Pericolo Oggettivo: sassi mobili
Esposizione al sole: sud

Riferimenti bibliografici

Accesso stradale

Da Milano si percorre la superstrada statale 36 fino all'uscita di Civate; si segue Via Papa Giovanni XXIII fino ad entrare nel comune di Valmadrera: qui la strada diventa Via IV Novembre, poi Via San Rocco e, diventata Via Manzoni, la si abbandona per svoltare a sinistra in Via Leopardi (indicazioni turistiche per san Tomaso). Si prosegue in salita a tornanti fino alla località Belvedere. Scarse possibilità di parcheggio a bordo strada.

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