Attraverso i monti

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Ritratto di zolezzi
zolezzi

La collana dei Quaderni di cultura alpina spazia tra gli argomenti più vari, sempre legata alla cultura e alle tradizioni dei popoli alpini: architettura, ambiente, mestieri, linguaggio, storia, arte e religiosità sono alcuni degli argomenti trattati nei suoi fascicoli in questi anni e che sembrano non esaurirsi mai, nella ricchezza della cultura alpina...

Attraverso i monti, colli e collegamenti intra-alpini a sud del Monte Rosa ci parla delle vie di comunicazione intra-vallive, su sentieri e mulattiere molto usate nel passato e oggi abbandonate, utilizzate solo da escursionisti e a volte neppure da essi, non essendo esse le vie tradizionalmnete "alte".
I colli bassi, vie che portano da una valle a quella vicina, da un'alpe ad un'altra, sono i collegamenti minori, ormai sempre meno utilizzati e praticati, che costituiscono l'oggetto di questo Quaderno, in una collana arrivata al venerabile numero 75!
Essi sono le vie trasversali che conducevano alle vallate confinanti, agli universi prossimi, ma sempre e comunque posti al di là di un limite, spesso severo e impegnativo.
Si tratta di un confine tracciato dagli elementi naturali, ma carico di valenze simboliche, di significati profondi; un segno che è linea naturale, che divide gli spazi, ma che finiva per dividere anche l'anima, creando rivalità, emulazioni esagerate e anche odi intervallivi.
Religione e miti fantastici si coniugano, con un alfabeto perduto; i santi sono soggetti di martiri straordinari e assumono al ruolo di patroni e protettori delle popolazioni alpine, liberandoli dai mostri e dai demoni.
I colli erano oltrepassati per vendere alle fiere i poveri oggetti costruiti durante l'inverno, per condurre le mandrie e le greggi al pascolo, per cacciare, per trasportare i morti al cimitero, che spesso era in una valle differente dalla propria, per accompagnare il turista o per guidare il viandante, per procurarsi l'indispensabile alla propria sopravvivenza, magari con il contrabbando..., per emigrare, per ritornare a casa, per morire nella propria terra.
Ancora oggi attraverso questi passaggi ci si può riappropriare sello spirito vero, del senso profondo della montagna, dell'andar per monti, del come diceva l'Abbé Gorret, del fare il viaggio "a travers les monts", dal quale possono nascere o prendere forma nuovi impulsi per rientrare in una dimensione apparentemente perduta e distrutta da un'antropizzazione selvaggia e poco rispettosa per l'ambiente.
Gli autori Luigi Capra e Giuseppe Saglio sono originari di Vercelli, compagni di scuola e amici da sempre, hanno già pubblicato alcuni Quderni di questa stessa collana dedicati alle tradizioni in Val d'Ayas, della quale sono tra i più qualificati analisti e cultori.
Il campo di studio è stato necessariamente limitato a una zona abbastanza circocritta e cioè alle valli allineate a sud del Monte Rosa: la Valle d'Ayas, la Valle del Lys (di Gressoney), la Valsesia superiore e le limitrofe Valli Biellesi occidentali.
Si tratta di un'area particolarmente ricca di riferimenti storici e culturali, una terra di transiti antichi, una regione di confronto e di arricchimento tra le differenti culture, tra i caratteri originali e i contributi dall'esterno, un'area in cui erano estremanmente imporatanti i percorsi longitudinali di collegamento, come con il Vallese, ma in cui erano altrettanto prolifici e vivi i percorsi tarsversali come quelli descritti in questo libro.
Oggi sopravvivono solo le memorie dei pochi vecchi ancora sopravvissuti e qualche devozione tradizionale, quasi folcloristica, come ad esempio il pellegrinaggio a Luglio da Fontainemore in Val d'Ayas a Oropa.

sottotitolo: 

colli e collegamenti intra-alpini a sud del Monte Rosa

 
Autore: 

Luigi Capra

Giuseppe Saglio
Collana: 

Quaderni di cultura alpina

Anno di pubblicazione: 

2001

Lingua: 

Italiano

N° Pagine: 

112

Formato: 

21x30 cm

Prezzo: 

19.62€