Il Dosso di Sant'Antonio

Ritratto di Cai56
Cai56
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Quota di partenza: 
940 m
Quota di arrivo: 
940 m
Dislivello: 
550 m

Introduzione

Gita molto piacevole, completamente ad anello, che porta ad attraversare diversi maggenghi all'imbocco della Valgerola. Si transita su tranquilli sentieri ombrosi e su di una mulattiera acciottolata antica e ancora in ottime condizioni. Le baite che si incontrano sono spesso ben restaurate a case di vacanza, talora con la valorizzazione di notevoli affreschi.

Descrizione

Dal cartello giallo 940m presso il tornante si segue verso sinistra un comodo sentiero che, oltrepassate due baite, si addentra in un bosco ad alti fusti di abete e faggio; con graduale salita ci si porta ad affiancare una valletta percorsa dal rio Fium - notare alcune marmitte dei giganti - per poi attraversarlo su di un ponte in cemento. Si trascura la carrareccia che scende a destra, a favore di un bel tracciato in salita fra ripidi prati con sparse baite riattate; si sbuca infine sulla strada asfaltata che unisce Rasura all'alpeggio di Corte e la si segue verso destra per qualche centinaio di metri. In corrispondenza di un curvone verso sinistra, all'interno di un bosco di abeti bianchi, all'altezza di uno slargo ghiaioso poco evidente 1250 m si imbocca sulla destra un sentiero pianeggiante. Ai due bivii successivi, senza possibilità di errore, si sceglie di scendere verso destra; a questo punto ci si trova sulla spettacolare mulattiera acciottolata che unisce l'Alpe Corte a Sacco (primo abitato della Valgerola e frazione del comune di Cosio Valtellino). La discesa è lunga e sempre più ripida - molto scivolosa in caso di tempo umido - e in ultimo si affronta una serie di tornanti sospesi su muretti a secco che procurano la necessaria inclinazione (d'inverno, con il tracciato rivestito di neve ghiacciata, le curve "paraboliche" aiutavano a mantenere in traiettoria le slitte cariche di fieno o legname). L'acciottolato termina bruscamente su una strada cementata da seguire verso sinistra; passando un paio di conche prative adiacenti, si arriva alle case alte di Sacco 700 m. Prima di proseguire è conveniente visitare il piccolo centro: la sua parrocchiale, il museo dell'Omo Selvadego e alla ricerca di case con antichi affreschi. In direzione del ritorno si imbocca la Via Mellarolo che, con salita moderata ma costante attraverso boschi cedui recenti e baite isolate, conduce all'omonima frazione, preceduta dai ripidi prati della contrada Sponda. Fra le case di Mellarolo 816m, si prosegue fino ad un tornante: si sale a destra e, nei pressi di un lavatoio poco visibile, si scende su un sentierino erboso; si torna a valicare il rio Fium e, con ripida salita a tratti gradinata, si arriva alle case alte di Rasura 762m. Su strada asfaltata, da seguire in salita, si giunge a ricalcare il percorso finale fatto con l'auto: in poche centinaia di metri si arriva al parcheggio.

Autore

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