Pierre Chanoux

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sottotitolo: 

Un Abate solitario


Autore: 

Efisio Noussan

Anno di pubblicazione: 

1993

Lingua: 

Italiano

L'autore ripercorre la vita dell'Abbé Pierre Chanoux in maniera completa e minuziosa, raccontando alcuni episodi che ne testimoniano la straordinaria bontà e raccogliendo i ricordi di personaggi più o meno noti che l'hanno conosciuto, ma anche articoli di giornali che ne hanno descritto le opere.

Il libro è scritto in italiano ed in francese, a testimonianza dell'internazionalità che caratterizza da sempre il colle del Piccolo San Bernardo ed in particolare il giardino che vi si trova, Chanousia. Quest'ultimo infatti, (nato su territorio italiano poi diventato francese), è stato distrutto nel dopoguerra e ricostruito grazie ad un'associazione che riunisce persone di diverse nazionalità.
Pierre Chanoux amava la natura, la cultura e la scienza. L'autore infatti, ha diviso il libro in vari capitoli, in ognuno di essi si approfondisce un aspetto della sua sfaccettata personalità: il religioso abate, il botanico del giardino Chanousia, l'alpinista e lo studioso.
Il libro si legge tutto d'un fiato ed affascina sia per i molteplici aspetti che hanno caratterizzato la vita del protagonista, che per il piacevole modo di scrivere dell'autore. Da alcuni episodi è facile capire il motivo della grande ammirazione che il Noussan nutriva per Chanoux: ricordiamo ad esempio come l'anziano Abate andava a cercare le tane delle marmotte allo sciogliere delle nevi per far trovare loro un po' di fieno. E' difficile restare insensibili anche di fronte alla generosità ed all'umiltà che Chanoux dimostrò durante la reggenza dell'ospizio del Piccolo San Bernardo. Assisteva ed aiutava tutti coloro (anche gli animali) che si facevano sorprendere dalle condizioni climatiche estreme del colle. Leggendo delle vicissitudini che hanno segnato la storia del suo giardino, si comprende l'importanza degli ideali di salvaguardia, di conoscenza e di rispetto che Chanoux ha sempre predicato. Si capisce perciò perché tante persone (tra cui lo scrittore stesso) si siano impegnate per far rivivere Chanousia.
Non bisogna essere dei cultori della storiografia per leggere questo libro, è sufficiente la curiosità di scoprire come mai tante persone di diverse nazionalità hanno ammirato e ricordano ancora oggi un uomo che ha vissuto gran parte della sua vita in solitudine a 2200 metri, dividendosi tra le due cose che più amava: l'ospizio e la sua Chanousia.
Infine, vorrei sottolineare una frase che l'autore ha scritto a proposito del giardino, alla quale anche noi di inalto.com cerchiamo per quanto possibile di ispirarci: "Il Giardino Chanousia non dà reddito economico: ma ci sono delle rendite per lo spirito, per la cultura, per la scienza, per la ricerca che hanno dei valori nemmeno raffrontabili a quelli economici".