Dalla Venere alla Maschera

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Ritratto di maurizio
maurizio

Il volume, seguendo il filo conduttore dell’utilizzo della pietra sia per scopi utilitaristici che per finalità rituali, comprende una serie di capitoli tematici che si aprono con le testimonianze archeologiche del più antico popolamento della conca di Saint-Vincent (a cura di F. Mezzena).

Segue la descrizione del ritrovamento della ‘Venere’ di Promiod, statuetta di circa 25 cm di altezza che ancora attende di essere datata e che si è rivelata un vero rompicapo per la sua unicità; i suoi tratti caratteristici vengono comparati sia con le statuine preistoriche che con divinità del mondo indoeuropeo (la celtica Sheela-na-Gheeg e l’indiana Kali) che assommano nei loro tratti inquietanti il principio dualistico di vita e morte, come entità quindi bivalenti. I capitoli successivi sono dedicati alle incisioni rupestri, a cave di pietra ollare sfruttate per ottenerne manufatti di varia tipologia, ai culti e alle leggende relative a rocce naturali o semilavorate, alla diffusione della scultura di teste apotropaiche (le têtes coupées del mondo transalpino) con le loro valenze simboliche e magiche. Il materiale relativo a quest’ultimo capitolo è stato riesposto in una mostra tematica a Celtica 2003, dal 3 al 6 Luglio scorsi). Ricchissimo di fotografie e disegni, il volume è una valida guida a diversi aspetti della cultura meno conosciuta della Valle d’Aosta.