Lago di Nambino

Ritratto di Androcolo
Androcolo
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Quota di partenza: 
1 634 m
Quota di arrivo: 
1 768 m
Dislivello: 
134 m
Tempo di salita o complessivo*: 
0h15'
Tempo di discesa: 
1h00'

Introduzione

Anche per questa passeggiata mi sento di consigliarla a tutta la famiglia, sicuramente risulterà un poco più dura per i piccoli, ma con l’aiuto dei bravi papà e mamme le piccole difficoltà sono superabili.

Descrizione

Si parte dalla Piana di Nambino, che si trova proprio sopra al comprensorio di Madonna di Campiglio, dove è possibile parcheggiare l’auto in un ampio piazzale. Una volta lasciata l’autovettura si prende la strada sterrata che si dirige verso la montagna la quale si sviluppa per circa 500÷600 m dopodiché inizia il vero e proprio sentiero [217] immerso nel bosco.
Il sentiero che porta al lago montano è abbastanza breve ma presenta un discreto dislivello fatto da gradini di sasso e radici e da rampette; dopo circa 20 minuti ci si apre alla vista il laghetto, alimentato dai ghiaccia della Presanella e del gruppo del Brenta, immerso in una conca ove sovrastano le montagne del gruppo del Brenta che fanno da corona a tutto il suo perimetro.
Sulla sinistra del lago spicca un’incantevole rifugio, in cui è possibile pernottare e mangiare tutto l’anno (se interessati questo è il loro sito www.nambino.com), alle cui spalle parte il sentiero [269] per raggiungere il Lago Lambin a quota 2324m mentre un piccolo sentiero dal rifugio porta ad affrontare il periplo del lago.
Ci prepariamo a fare il giro del laghetto per trovare un posticino, possibilmente al sole (nota variabile di tutte le nostre escursioni) per poter dare fondo al luculliano pasto che anche oggi ci siamo portati. Troviamo un istmo fra il laghetto e un ruscelletto che fa al caso nostro in quanto esso ci farà da frigorifero per le nostre bevande. Il sole inizia a forare le nuvole e quindi pensiamo di adagiare la nostra pizza, comprata il giorno prima e poi congelata, su di un sasso per far si che i raggi del sole la possano almeno intiepidire. Detto fatto il sole incomincia a giocare con le nuvole a nascondino costringendoci a rifocillarci con una pizza alquanto fredda e gnucca.
Finito il pranzo e visto che il sole non ne vuole sapere di riscaldare questo suggestivo scorcio di natura, ci dirigiamo al vicino rifugio per prendere qualcosa di caldo e non; ovvero caffé cappuccio e due fette della mitica torta di carote.
Visto che nel frattempo il sole è ricomparso pensiamo bene di rimetterci sulla sponda ghiaiosa del lago per prendere un poco di sole prima di intraprendere il sentiero di ritorno.
Per il ritorno ci incamminiamo su un altro sentiero, che ci porterà verso la Malga Patascoss, lo si può trovare sulla destra dopo che si è attraversato un ponticello gettato sopra il torrentello che aiuta ad alimentare il lago. Anche in questo caso il sentiero si snoda in uno stupendo e fitto bosco di conifere con un leggero e costante declivio verso valle. Dopo alcuni metri il sentiero si biforca con un ramo sulla sinistra che indica "Madonna di Campiglio", mentre seguendo dritti porta alla Malga Patascoss. Volendo prendere il sentiero sulla sinistra ci porta in modo rapido, ma forse meno irto di quello dell’andata alla Piana di Nambino, di cui l’ultimo tratto costeggia il corso d’acqua che proviene dal Lago.
Come nostra intenzione proseguiamo per la Malga che raggiungiamo dopo quasi un’ora di cammino, a questo punto prendiamo la strada asfaltata e ci dirigiamo verso il parcheggio dove abbiamo lasciato l’auto per far rientro al nostro campo base.

Cartografia

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