Relazioni Punti di interesse Ci sono stato Magazine Webcam

Tour Tornalla, da Oyace

Profile image

A cura di:

Ultimo rilievo: 15/05/2005
Difficoltà
T2
Lunghezza
0.00 Km
Quota di partenza
1363 m
Altezza di arrivo
1363 m
Dislivello positivo
200 m
Periodo consigliato
Esposizione
E W S N NW NE SE SW NNE ENE ESE SSE SSW WSW WNW NNW

Introduzione

Interessante itinerario circolare nella media Valpelline. Il percorso ruota intorno alla Tornalla, torre duecentesca nei pressi di Oyace.

Descrizione

0h00' Lasciata l'auto si risale un breve tratto della strada regionale SR28 sino a giungere all'altezza del municipio di Oyace: dopo aver dato una scorsa al pannello descrittivo dell'escursione, si svolta a destra e si inizia a risalire una stradina asfaltata che attraversa l'abitato. Dopo pochi minuti si incrocia nuovamente la strada regionale e, dopo averla attraversata, si raggiunge la frazione di Sergnau e si svolta a destra iniziando a percorrere una stradina agricola bordata da una recinzione in legno. Si incontra nuovamente la strada regionale (1392 m, 0h10'), la si attraversa, e si prosegue seguendo le indicazioni Tour d'Oyace (palina gialla) e la Tour (pannello in legno). 

Si risale una stradina agricola che transita nei pressi di una stalla: poco dopo di essa si svolta a destra (1422 m, 0h15') e si percorre un sentierino in leggera discesa in mezzo ai pascoli verdeggianti. 

Ci si avvicina al contrafforte su cui sorge la Tornalla, si inizia a risalire un breve dislivello con una serie di rapidi tornanti sino a raggiungere, in mezzo ad una fresca abetaia, la dorsale ed un altrro pannello in legno indicante La Tour. Si svolta a destra e, poco dopo, si incontra una palina gialla: qui si svolta nuovamente a destra iniziando a discendere un sentierino che, dopo alcuni saliscendi, conduce alla duecentesca torre detta Tornalla (1473 m, 0h30'): da qui si può assaporare uno splendido scenario panoramico sui monti della media Valpelline stando comodamente seduti su di una panca.
Dopo la suggestiva pausa si percorre a ritroso il percorso sino ad incontrare la palina gialla: qui si svolta a destra e si inizia a discendere il contrafforte roccioso con una lunga diagonale seguiti da un paio di ampi tornanti; infine si raggiungono gli alpeggi di Bétendaz (1355 m, 0h50'). 

Si discende sotto gli alpeggi e si attraversa un torrentello su di un comodo ponticello in legno. Si prosegue in leggera discesa sino ad incrociare il percorso dell'Alta Via 1 (1357 m, 0h55'):

 si svolta a destra ed in breve si raggiunge il ponticello in muratura che permette di attraversare il torrente Buthier all'altezza dell'Orrido di Bétendaz (1360 m, 1h00').
Superato il ponticello ci si porta sulla sinistra orografica del Buthier e, poco dopo all'ingresso del bosco, si tralascia il percorso dell'Alta Via 1 (che svolta a sinistra) e si inizia a percorrere un lungo tratto di sentiero immerso nella fresca abetaia. Di tanto in tanto si aprono dei suggestivi scorci sulla Tornalla che, arroccata sul contrafforte roccioso, manifesta un aria molto severa. Terminato il bosco si incontra un fontanile e si procede in mezzo a pascoli verdeggianti: si discende brevemente verso il Ponte di Bagnêraz incontrando nuovamente una stradina asfaltata (1280 m, 1h20'). 

Ci si riporta sulla destra orografica del Buthier ed in breve si raggiunge la frazione Vernosse (altro fontanile); qui si discende verso la strada regionale ma non la si imbocca: poco prima si svolta a destra attraversando la frazione Grenier sino a congiungersi, infine con la strada regionale. La si percorre per un breve tratto per poi svoltare a destra; si risale un ampio sentiero bordato da una recinzione in legno che in una decina di minuti conduce alla Chiesa parrocchiale: raggiunta quest'ultima si ritrova l'auto al parcheggio adiacente al complesso religioso (1363 m, 1h45').

La Tornalla è una torre a base ottagonale databile ad inizi del '200. Il nome deriva dal patois locale e significa piccola torre: si tratta probabilmente della ricostruzione di una precedente fortificazione ad opera dei signori di Quart, dopo che quelli di Oyace furono privati dei titoli a causa della loro insubordinazione ed il loro castello raso al suolo.

Il percorso attraversa ambienti aspri e presenta alcuni tratti un po' esposti protetti da ringhiere: si consiglia di seguire fedelmente il sentiero per evitare di trovarsi in situazioni "spiacevoli".

 

Ci siamo stati