Sui sentieri del Resegone
Introduzione
Il Resegone si erge con le sue pareti dolomitiche a est di Lecco, tracciando il confine tra la provincia di Lecco e quella di Bergamo. Le sue guglie, tutte comprese tra 1600 e 1875 metri, sono disposte da nord a sud quasi a formare una sega (resega, in dialetto lombardo) da cui il nome. La Punta Cermenati (1875 m) è la cima più alta ed è posta in posizione pressoché centrale rispetto alle altre cime. Il versante ovest, lecchese, si presenta con pareti scoscese e profondi canaloni. I percorsi di salita sono generalmente ripidi e impegnativi. Questo versante ospita, oltre a numerose vie di arrampicata, anche quattro vie ferrate di impegno differente, una delle quali è considerata fra le più difficili nelle Prealpi Lombarde. Il versante bergamasco, quello orientale sulla Valle Imagna, è viceversa dolce e boscoso fin quasi alla cima ed è molto frequentato in inverno dagli scialpinisti. L’itinerario qui illustrato compie un anello con partenza da Erve (596 m) sul versante lecchese, sale diretto alla Punta Cermenati toccando la Capanna Alpinisti Monzesi e risalendo il canalone della Val Nigra, quindi scende sul versante bergamasco andando ad intercettare l’anello del Resegone e DOL (Dorsale Orobica Lecchese). Prosegue quindi in direzione sud fino al Passo della Porta e da qui ritorna sul versante ovest scollinando alla Passata. Riportatosi sul versante di Lecco il sentiero scende infine a Erve passando per la Sorgente San Carlo.
Descrizione
Lasciata l’auto al parcheggio di Erve si prosegue sulla strada lungo il torrente Gallavesa su comoda sterrata a tratti cementata. Giunti in località Gnètt un sistema di ponticelli in legno consente l’attraversamento del torrente. Subito dopo è visibile sulla destra un sentiero tra gli alberi che in pochi minuti si biforca (25’). Una palina indica a sinistra la variante del n. 11 o sentiero Pra di Ratt che, a tratti con strette serpentine e a tratti per la massima pendenza, si inerpica dentro il bosco fino a raggiungere un bel traverso panoramico con vista sulle Creste Sud. Ora il percorso è per un breve tratto quasi pianeggiante, ma riprende presto a salire deciso. Si raggiunge quindi un crocefisso e un bivio (arrivo del sentiero per la sorgente San Carlo). Oltrepassata una fontana con vascone si sale alla Capanna Alpinisti Monzesi (1173 m, h 1:40’).
Il sentiero riparte subito dietro il rifugio con pendenza dapprima moderata e incontra poco dopo il bivio per il sentiero dei Solitari che si dirige alle Creste Sud. Proseguire dritti per un tratto più ripido tra gli alberi. Si raggiunge quindi un altro bivio e l’indicazione per il canalone di Val Nigra a sinistra (h2:15’).
Si esce quindi definitivamente dalla zona ombreggiata percorrendo un traverso tra sassi e roccette, quindi si risale ripidamente una costola con erba e sassi seguendo i bolli che conducono direttamente dentro il canalone che si fa sempre più ripido e stretto. Ci si porta così nella gola sotto il rifugio Azzoni ,visibile per molta parte della faticosa salita.
Ad una strozzatura un po’ più severa si deve cercare il percorso migliore (sulla destra), superato il quale si intravede in alto a sinistra la traccia del sentiero n. 1, la via normale al rifugio Azzoni dalla parte di Lecco.
Raggiunto il raccordo con il sentiero n. 1 e superate altre facili roccette si pone finalmente piede sulla terrazza del rifugio (1860 m, h 3:25’), da cui, con un ultimo breve sforzo, si arriva alla croce di vetta (1875 m, h 3:35’).
Dopo una meritata pausa per ammirare il panorama sulla pianura e sui laghi, sulle Grigne e sulle montagne della Valtellina e della Bergamasca, si scende sul versante orobico imboccando il sentiero per Brumano (n. 571-17) che scende in tanti rivoli sassosi fino ai bellissimi boschi di faggio. La pendenza è ora molto più morbida e il passo rilassato. Porre comunque attenzione alla segnaletica per non imboccare un sentiero sbagliato.
Si arriva quindi ad incontrare e imboccare a destra il sentiero n. 576 o Anello del Resegone che si snoda tra le faggete con un lunghi traversi a saliscendi (punto panoramico sulla Costa del Palio e sui morbidi orizzonti della Valle Imagna). Si continua seguendo sempre le indicazioni per La Passata; si ignora la traccia che sale ai Solitari e si prosegue sopra le baite Zucchero e, sempre a piccoli saliscendi nella faggeta, si raggiunge il Passo Porta (1123 m, h 5:45’). Da qui altre paline indicano a destra il sentiero che sale per più di cento metri di dislivello e raggiunge, finalmente, la Passata (1248 m, h 6:15’), punto di scollinamento sul versante lecchese. Al colle si trovano le paline dei diversi itinerari, tra gli altri quello della via delle Creste, e quello per la capanna Alpinisti Monzesi. E’ ben visibile inoltre un antico cippo di confine tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia. Subito dopo, sul sentiero per la capanna Alpinisti Monzesi, si possono vedere i resti delle antiche miniere.
Il sentiero di ritorno fino alla capanna Alpinisti Monzesi è la continuazione dell’anello del Resegone che, come per la parte est, si dipana dentro i boschi con saliscendi poco accentuati. Dalla capanna si scende fino al crocefisso incontrato all’andata e si imbocca il sentiero facile per Erve, passando dalla la Sorgente San Carlo. Il percorso scende nel bosco con pendenza più accentuata, portandosi ora a sinistra ora a destra del torrente Gallavesa fino a raggiungere una fonte a quota 774 m (sorgente San Carlo) in una piazzuola attrezzata (h 8:00).
Senza ulteriori difficoltà si scende alla località Gnètt e, attraversato per l’ultima volta il torrente sul punte di legno, si riprende la bella sterrata che riporta a Erve. Tempo totale h 8:35 comprese le soste.
Informazioni generali
Segnavia: (6), s.n. e (1)
Tipologia percorso: circolare
Periodo consigliato: marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre
Pericolo Oggettivo: porre attenzione ad alcuni passaggi su rocce in caso di fondo bagnato
Esposizione al sole: sud-est
Tratti esposti: