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San Quirico, da Preda Rossa

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A cura di:

Ultimo rilievo: 14/09/2010
Difficoltà
T2
Lunghezza
11.00 Km
Quota di partenza
1200 m
Altezza di arrivo
2131 m
Dislivello positivo
931 m
Tempo di andata
02h45'
Tempo di ritorno
02h00'
Periodo consigliato
Esposizione
E W S N NW NE SE SW NNE ENE ESE SSE SSW WSW WNW NNW

Accesso

Da Milano ad Ardenno lungo le statali 36 e 38; all'incrocio presso la stazione ferroviaria si svolta a sinistra in direzione Val Masino. Si risale la valle fino a Filorera dove, presso il "Centro Polifunzionale della Montagna" si volta a destra verso Predarossa: la strada è liberamente percorribile fino alle cave di granito. Parcheggio comodo. Il proseguimento fino a Sasso Bisolo - con pedaggio di 5 euro - comporta un accorciamento della gita di circa mezz'ora.

Introduzione

Il lato meno turistico della valle di Predarossa. Si tratta di un insolito percorso per raggiungere la semplice ed antica chiesetta di San Quirico: un'isolata costruzione al centro della vastissima dorsale di pascoli di Scermendone, dove un tempo convenivano nei giorni di festa i pastori per celebrare la fede e le varie fasi della vita di alpeggio. La località è peraltro raggiungibile anche con percorsi più comodi e panoramici, ma questo mantiene le vecchie caratteristiche di adattamento alla transumanza tradizionale: pascoli a quote progressive, stalle di sosta, baitelli di servizio lungo il percorso. Grandioso il panorama su tutta la Valtellina e su tutte le Alpi Orobie.

Descrizione

Dal termine della strada asfaltata 1200m circa, seguendo le indicazioni del "Trofeo Kima", ci si inoltra - su carrarecce o scorciatoie - attraverso un'area di cava di granito. Frana del 1977, che portò alla distruzione delle case di Valbiore e di un intero tratto di carrozzabile. Seguendo il corso del torrente si giunge al tratto superiore di strada asfaltata, nei pressi di Sasso Bisolo 1500m. A destra si stacca una stradina sterrata che si inoltra nei prati: la si segue fino all'altezza di un ponte in cemento che si va ad attraversare. Ci si trova in una bella radura a pascolo bordata da fitte abetaie. Si segue un vago sentierino nel bosco ripale di sinistra, si guada il torrente nei pressi di una centralina idroelettrica (abbastanza ben mimetizzata) e si incontra un secondo ponte. Punto di partenza per chi ha proseguito in auto. Si attraversa di nuovo e si comincia a salire nel pascolo; si oltrepassano le baite a quota 1550m circa e si raggiunge un bel bosco di larici. Se ne esce alla base del vasto alpeggio di Corticelle (1720m); la traccia, meno evidente e confusa fra i passaggi del bestiame, con un paio di lunghi traversi raggiunge il margine superiore sinistro dei prati. Da qui ci si inoltra in un accennato canale con abbondante vegetazione da umido e si sbuca su un nuovo pascolo con baitello ormai rudere; poca strada e si raggiunge una moderna baita (1994m) in una conca laterale alla Val Terzana. A monte sulla destra si intercetta in breve un bel sentiero (inizio delle segnalazioni a vernice) immerso nel sottobosco tipico di queste quote: rododendro, mirtillo e ginepro; un lungo traverso e pochi tornanti conducono senza difficoltà alla dorsale di Scermendone, proprio a pochi metri dalla essenziale chiesetta di San Quirico 2131 m. A poca distanza verso nordest una baita recintata ospita i locali del Bivacco Scermendone, molto in uso fra i cacciatori della zona.
Ritorno per la via di andata.


 



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© 2021 - Marco Bonati
© 2010 - Marco Bonati
© 2010 - Marco Bonati
© 2010 - Marco Bonati

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