Rifugio "Il Biondo", da Mulino
Accesso
Da Milano a Prata Camportaccio lungo la statale 36; dallo svincolo, sottopassata la ferrovia, svoltare a destra e salire lungo Via della Michela. Ad un incrocio a T prendere brevemente a destra su Via Carducci per poi dirigersi a sinistra verso la chiesa parrocchiale; seguendo qualche indicazione per i "Monti di Prata" imboccare la ripidissima e stretta Via Mulino fino a trovare parcheggio in uno spazio limitato presso un ponte sul torrente Schiesone.
Introduzione
Indicare come meta dell'escursione un rifugio (peraltro frequentabile solo dopo richiesta delle chiavi presso due negozi di Prata), in questo caso, è semplicemente un'espediente per visitare una vallata estremamente selvaggia, pochissimo frequentata dai turisti e meno ancora dagli alpinisti. L'alpeggio dove è situato il rifugio (sulle carte indicato come Prà Baffone, ma localmente solo "Suta 'l Piz") è dominato da una corona di cime dalle ripide pareti e dalle cime aguzze come guglie: fra queste la dominante è il Pizzo di Prata 2727m, nel suo versante nord percorso da due camini. Questa parete conta una decina di salite in meno di cent'anni, e forse altrettanti incidenti durante i numerosi tentativi: il "Biondo" cui è dedicato il rifugio era infatti un alpinista caduto da queste rocce durante una solitaria nel 1994.
Descrizione
Dal piccolo parcheggio ci si dirige subito ad attraversare il ponte sul torrente Schiesone: sull'altra riva si abbandona dopo pochi metri la pista forestale di Pradella per imboccare la storica mulattiera acciottolata che si sviluppa nei suoi pressi; la salita è comoda ma continua lungo il bel percorso che, affiancando o attraversando piccole contrade abitate solo nei giorni di festa, arriva a confluire nell'asfaltata in corrispondenza di un tornante. Si segue in piano un sentiero che entra nella valletta sulla sinistra e lo si abbandona dopo poche decine di metri (proseguire sul sentiero apparentemente più evidente è inutile e pericoloso) riprendendo le segnalazioni per Pradella sulla destra: un'ultima salita gradinata dà accesso al sagrato erboso della chiesetta di Pradella di Prata 999m; ci troviamo al margine di un'ampia conca prativa sparsa di numerose baite, tutte ormai restaurate o in via di sistemazione a casa di vacanza. Seguendo una traccia nell'erba si raggiungono le ultime costruzioni verso nord, dove si trova la continuazione del sentiero: da qui, e per lungo tratto, ci si immerge in uno scurissimo bosco di abeti ("Bosco Gualdo") percorrendo un traverso che conduce gradualmente in profondità verso la val Schiesone. Si attraversano numerosi canaloni percorsi da ruscelli e piccole frane, su di un pendio sempre più inclinato ed esposto; si risale con stretti tornanti un costone molto ripido, che porta ad un nuovo traverso a saliscendi diretto al fondovalle. Tutti questi tratti, ove necessario, sono assistiti da cavo passamano di sicurezza, gradinate artificiali e ringhiere di protezione. Al termine del bosco si scende nell'alveo sassoso del torrente Schiesone e lo si guada (qualche difficoltà in caso di piena): un breve sentierino sull'altra riva conduce al Rifugio "Il Biondo" 1322m e alle altre due baitelle che compongono l'alpe.
Il ritorno avviene seguendo il versante opposto della Val Schiesone, sempre boscoso, ma esposto a sud e più roccioso: il sentiero scende gradualmente nella pineta con qualche tratto esposto e l'attraversamento di poche colate di sassi (una frana, in particolare, che si passa nei pressi della nicchia di distacco, appare decisamente delicata). Si sbuca infine sui prati di Corleggia, con qualche baita sul pendio, e si prosegue - attraverso radure sempre più ampie - verso Bonamarcia e Belvedere; in quest'ultima località, benchè raggiunta da una pista forestale, si riesce ancora ad individuare il vecchio sentiero di accesso: la discesa, piuttosto ripida e diretta, oltrepassate le case di Pradelli, conduce al bel villaggio di Lotteno 654m. La traccia fra le case si porta ad uno slargo con fontana: qui parte la mulattiera acciottolata e gradinata che scende verso Dona, contrada a monte di Prata; seguendo in discesa la strada asfaltata, si raggiunge in breve il punto di partenza.
Pericolo Oggettivo: frane
Tratti esposti: alcuni traversi
Galleria fotografica
Ci siamo stati
Rifugio "Il Biondo"
bella gita in ambiente selvaggio e poco frequentato. Cielo coperto, poco sole, qualche goccia di pioggia.