Pizzo della Sancia
Introduzione
Vetta di secondaria importanza facilmente raggiungibile nonostante le severe apparenze. Data la posizione isolata, si tratta di un belvedere particolarmente interessante su tutti i monti della Valle Spluga e sullo stretto solco della svizzera Valle Mesolcina. Fare attenzione, giunti sulla sommità, a non dare confidenza al precipite versante elvetico: alcune spaccature nella roccia - residui della frana del 1993 - suggeriscono condizioni di instabilità.
Descrizione
Da Starleggia 1560 m, seguendo le indicazioni, si attraversano le poche case per andare a raggiungere una fascia di prati ormai incolti in direzione di una fitta foresta di abeti. Oltrepassatala, in vicinanza di una isolata torre-campanile, si sbuca nella splendida conca di San Sisto 1769 m. Il sentiero prosegue in lieve salita fra i pascoli in direzione delle poche case di Gusone 1890 m: senza raggiungerle si svolta gradualmente a sinistra fino a poter varcare il torrente su di un ampio ponte; in breve si è fra le baite di Morone 1860 m. Un pendio alle spalle dell'alpe è solcato da due evidenti sentieri: si sceglie quello più basso e lo si segue fino alle strutture della presa d'acqua della Valle della Sancia 2010 m. Si incontrano subito evidenti segnalazioni di un bivio a terra su di un sasso: da qui in avanti però il sentiero si riduce a vaga traccia e le marcature a vernice diventano rare e scolorite. Si prosegue lungo una costolatura erbosa fino ad entrare in una valletta caratterizzata da franamenti calcarei: siamo sulla linea di un canalone di pietrisco che va risalito sul margine destro su traccia franosa. Al suo culmine si raggiunge la costruzione del Bivacco Cà Bianca 2572 m (recente - 1997 - riadattamento di un edificio di servizio dell'adiacente cava di beola dismessa). Si prosegue per un vago avvallamento fino alla cresta di confine (segnali a vernice svizzeri): si volge a sinistra attraverso una sorta di altopiano pietroso a lastronate e ci si mantiene - fra massi accatastati - nei pressi della facile cresta. In breve si raggiunge la piatta ed erbosa cima del Pizzo della Sancia 2718 m ("Piz de Montagnìa" secondo la CNS, "Pizzot" per i locali). Contrariamente al dolce pendio del versante italiano, il lato elvetico è una verticale instabile di alcune decine di metri. Il pizzo della Sancia è anche una poco conosciuta meta scialpinistica: fare attenzione alle cornici del tratto terminale e al canale di accesso al bivacco. Ritorno per la via di andata.