Passo Caldenno

Ritratto di Cai56
Cai56
0 votes
+
Vote up!
-
Vote down!
Difficoltà: 
T3
Quota di partenza: 
1 661 m
Quota di arrivo: 
2 517 m
Dislivello: 
1 450 m
Tempo di salita o complessivo*: 
4h00'
Tempo di discesa: 
3h30'

Introduzione

Gita grandiosa e piuttosto affaticante che permette di unire tre valli in un unico giro, con ampio dislivello dovuto alle discese e risalite che ripetutamente si alternano. Grande interesse botanico e faunistico (cervi, camosci, marmotte) in un ambiente antropizzato (due grossi alpeggi tuttora caricati), ma tutto sommato in modo discreto. Molto panoramica sulla quasi totalità del percorso dell'Alta Via della Valmalenco.

Descrizione

Dal parcheggio si prosegue lungo la pista forestale interdetta al traffico non autorizzato, e, con lieve salita attraverso un bel bosco di abeti rossi, si arriva alle ampie praterie dell'Alpe Caldenno 1811m; poco oltre le prime baite, al tornante, si lascia la pista e con un sentiero si raggiunge il ponte presso la Latteria Consortile. Attraversato definitivamente il torrente, si prosegue lungo la valle fra le numerose baite ben restaurate per poi risalire fra i rododendri al ripiano di pascoli dell'Alpe Palù 2099m. Il sentiero continua a risalire a tornanti lungo il torrente, per sbucare nel limitato anfiteatro terminale ai piedi delle rosse frane provenienti dai Corni Bruciati; seguendo le indicazioni di un cartello si svolta a destra e - proseguendo a vista - si sale a raggiungere un visibile franamento orizzontale che si percorre fino a raggiungere il Passo Caldenno 2517m (ometto di pietre e palina con frecce). A questo punto siamo affacciati sulle ultime terrazze della Valle Airale - convalle della Valmalenco - ai piedi di una cresta rocciosa diretta a sud-est che dovremo contornare senza segnalazioni. Si scende, sempre spostandosi verso destra, fino a trovare un passaggio agevole fra le pietraie; alternando il cammino su sassi, pascolo, massi e neve si arriva circa al fondo di una conca (Conca di Zana) sovrastante il visibile omonimo alpeggio. Alla quota di circa 2200m si incrociano le segnalazioni a triangoli gialli dell'Alta Via della Valmalenco: le seguiamo in salita ripida fino ad una falsa bocchetta identificabile da due bassi ometti a cuspide; da qui si procede in falsopiano sulle terrazze superiori di Zana, parallelamente alla cresta di confine con la Valle del Bosco - Alpe Colina. [Questa cresta può essere percorsa integralmente alternando tracce di capre a tratti di facile arrampicata su massi e brevi paretine articolate, max II grado]. Alla quota 2417m - punto più basso della costiera - si abbandonano le tracce dell'Alta Via per imboccare il sentierino che rapidamente scende al Lago di Colina 2096m. Per ritrovare le segnalazioni per il ritorno, è necessario aggirare le sponde del lago sul lato sud e iniziare a risalire nel rado bosco di larici le ripide pendici del Monte Colina; un lungo falsopiano di trasferimento affacciato sulla Valtellina porta a scorgere in alto la dominante Croce Capin 2278m: la si raggiunge su tracce erbose molto ripide che risalgono a zigzag la costa. Dal panoramicissimo pulpito roccioso della croce, il sentiero - strettissimo e molto esposto - prosegue in semipiano verso destra rientrando nel solco della Valle Postalesio. Entrati in uno scosceso canalone erboso, si scende rapidamente alternando il percorso delle sponde secondo la maggiore disponibilità di protezione degli alberi; quando la pendenza diminuisce, il sentiero si fa pittoresco in un lariceto umido tappezzato di rododendri e, gradualmente va a raggiungere il fondovalle proprio in corrispondenza della piccola cappella di S.Margherita all'Alpe Caldenno. Ripercorrendo la pista forestale si torna al parcheggio di Prà Isio.

Informazioni generali

Segnavia: rosso/bianco, giallo/rosso, triangolo giallo, rosso/bianco
Tipologia percorso: circolare
Periodo consigliato: giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre
Pericolo Oggettivo: sentieri stretti, franosi ed esposti
Esposizione al sole: sud
Tratti esposti:

Riferimenti bibliografici

Accesso stradale

Da Milano a San Pietro Berbenno lungo le SS36 e 38; all'incrocio presso la stazione ferroviaria si svoltra a sinistra in direzione Berbenno e si comincia a salire con larghi curvoni fino al bivio per Postalesio e Polaggia. Si prosegue a destra ed in breve si è alle strette vie di Polaggia: seguendo le indicazioni di frecce marroni si imbocca la strada montana per Prà Isio. Il tracciato è sempre asfaltato o cementato, ma molto stretto; dopo gli ultimi tornanti - alcuni da compiere con più manovre - si sbocca sugli ampi prati del maggengo di Prà Isio. Proseguire su comodo sterrato fino al piazzale dove termina la strada pubblica.

Galleria fotografica

Commenti