Motto Rotondo
Accesso
Da Como a Gravedona lungo la statale 340 "Regina"; a centro paese si devia verso monte in direzione "Dosso del Liro": la strada risale il versante attraverso varie frazioni. Si tralascia a destra la deviazine per Livo e in breve si giunge a Dosso del Liro; si percorre a tornanti la stretta strada principale e ci si inoltra lungamente nella valle. Ignorato il parcheggio di Pian Castagnaio (segnali di un sentiero per il Rifugio Vincino), si arriva ad un bivio presso una moderna cappelletta: si imbocca la direzione di destra e si procede - da ultimo su buon sterrato - fino al termine della pista. Parcheggio scarso, anche per la necessità di lasciare spazio per l'inversione.
Introduzione
Gita esemplare per potersi orientare nella complessa e poco conosciuta orografia della regione:si svolge infatti per tutto il tragitto lungo un crestone erboso - solo al termine roccioso - che permette di osservare dal Lago di Como alle creste di confine con la Mesolcina svizzera e l'italiana Val Bodengo. Percorso senza difficoltà particolari, ma faticosissimo per la pendenza, la totale esposizione al sole e il terreno sassoso smosso dalle numerose capre e pecore. Assenza di acqua dopo Piaghedo.
Descrizione
Dove termina la pista, accanto al cavo di una breve teleferica, inizia un sentiero che subito si biforca: conviene seguire la traccia a monte, che in un attimo ci conduce a Prà Naro (Prennaro sulle carte) 1012m, piccolo agglomerato di abitazioni su un panoramico dosso affacciato sul Lago di Como e sulla Valtellina. Da qui, escluse poche e brevi deviazioni sui lati, si seguirà fino in vetta la dorsale a pascolo. Si comincia a salire e si incontra subito l'abitato stagionale di Sortaiolo 1119m, circondato da begli esemplari di faggio e frassino; poi il sentiero si impenna su terreno più arido invaso da felci e, evitando sul versante a destra la quota 1360m, si porta alla pittoresca selletta erbosa con le poche case di Piaghedo 1348m (ultima acqua). Si prosegue in salita e si raggiungono le tre baite del Monte di Piaghedo ("Monte" nella regione dell'Alto Lario è l'alpeggio, inteso come l'insieme dei pascoli, delle abitazioni stagionali e dei locali di servizio agro-pastorale); si affianca una costruzione dell'acquedotto e si raggiunge la quota 1689m, poco aggirabile sui fianchi. Tocca poi perdere quota per una cinquantina di metri fino ad una selletta con voluminoso ometto di sassi. La traccia, a tratti poco evidente ma sempre individuabile, affronta il pendio per la linea di massima pendenza fino alla quota 1979m del Dosso Bello: ci troviamo di fronte ad un apparente trivio alla base della cupola rocciosa terminale. Conviene subito trascurare la linea che sale verticalmente - in realtà si tratta di un accumulo franoso di sassi mobili - e prendere in considerazione le tracce di destra e di sinistra. Il sentiero di destra è più comodo, ma molto smosso e franoso, non molto esposto e conduce sulla spalla orientale del Motto Rotondo, che è larga e sassosa. Il sentiero di sinistra, che si stacca un poco più in basso, è solido e roccioso, ma molto esposto e raggiunge la spalla occidentale che è formata da grossi massi accatastati, fra i quali bisogna arrampicarsi. La vetta del Motto Rotondo 2264m (sulle carte quotata ma quasi mai nominata) è ampia, sassosa e normalmente frequentata da molte capre.
Per la discesa conviene scegliere il primo dei due sentieri descritti e poi rifare la lunga strada dell'andata: panorami ancora più belli se aspettiamo il tramonto.
Informazioni generali
Via: cresta sud
Tipologia percorso: a/r
Periodo consigliato: aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre
Pericolo Oggettivo: sassi smossi dalle capre
Esposizione al sole: sud
Tratti esposti: sentierino appena sotto la vetta
Acqua: ultima a Piaghedo