Monte Stino, da Zumiè
Accesso
Uscita Brescia Ovest dell'autostrada . Si prosegue verso est lungo la Tangenziale Sud/SS11 e poi sulla SS45 bis/Gardesana Occidentale. Arrivati a Villanuova sul Clisi / Tormini si hanno due alternative: risalire a sinistra la Val Sabbia con la SS237 o costeggiare le rive occidentali del lago di Garda fino a Gargnano continuando con la SS45 bis. - Via Lago d'Idro (o Eridio) Scegliendo la prima strada, cioè la SS237, si raggiunge il lago d'Idro, poi sulla SP58 si traversa il fiume Chiese, emissario del lago, si passa Lamprato, si trascura la deviazione a sinistra per Crone e ci si innalza nella valle dei Fondi fino al passo di S. Rocco (946m), confine fra la Val Sabbia e la Valvestino. In breve si è ai tre abitati (Vico, Viè e Zumiè) di Capovalle. - Via Lago di Garda (o Benaco) Proseguendo invece verso il lago di Garda, lasciata a destra la deviazione per Salò, si traversano Gardone Riviera, Fasano, Maderno, Toscolano, Bogliaco e Villa. Poco dopo l'ingresso per Gargnano, la strada si alza leggermente fino ad incrociare, sulla sinistra, la Strada Provinciale SP9 per Capovalle-Lago d' Idro-Magasa-Valvestino. Presa la sinistra con numerose svolte si sale Montegargnano, incrociando sulla destra prima la deviazione per Musaga e successivamente quella per Sasso, Liano, Formaga, Costa verso destra e Navazzo, Valvestino, Magasa e Capovalle verso sinistra. Presa la sinistra, sempre lungo la SP9, si supera Navazzo, si procede verso la Valvestino costeggiando l'omonimo lago. A Molino di Bollone tenere la destra e subito dopo svoltare a sinistra per risalire la Valle dei Molini fino ai tre abitati (Vico, Viè e Zumiè) di Capovalle. - Seguendo le indicazioni locali per il Monte Stino si raggiunge Zumiè e la strada asfaltata che sale le Coste di Stino. Dopo poco più di 2 Km, sulla destra, in prossimità di un tornante si può parcheggiare in uno slargo.
Introduzione
Il Monte Stino, a Nord del pianoro di Capovalle, il più remoto abitato all'epoca della Repubblica Serenissima e, fino al 1918, ex confine con l'Impero Austro-Ungarico, è un altopiano gobboso posto ad est del lago d'Idro, fra Idro e Ponte Caffaro. I suoi pendii, come testimoniano le trincee costruite nelle vicinanze, furono teatro di atti bellici durante la guerra del 1915-1918. A ovest, verso il termine della Val di Neve, è stato attrezzato, riattando le gallerie già presenti, un museo di guerra con i resti bellici ritrovati nella zona. Dalla cima il panorama raggiunge il gruppo dell'Adamello, la cima Tombea e il Monte Caplone, il Denervo e la catena del Monte Baldo.
Descrizione
Dallo slargo (1300m circa) si prosegue lungo la strada asfaltata verso nord ovest, lungo prati punteggiati da qualche raro abete, con vista sui sottostanti abitati di Capovalle, fino alla chiesetta "Redemptor Hominis". Al bivio successivo seguire per un breve tratto la sterrata a sinistra fino al cartello che indica, sulla destra, il rudere di una cucina da campo. Visitato l'ampio spiazzo circolare della cucina, seguendo qualche traccia di sentiero, prima di un laghetto e di una casa, salire con percorso semilibero alla cima del Monte Stino (1467m, 0h35'), parzialmente contornata da trincee. Si consiglia di scendere, di nuovo seguendo qualche traccia di sentiero, verso ovest, a raggiungere la strada sterrata e un dosso di erba e rocce affioranti. Si raccomanda quindi di visitare le gallerie riattate a museo e di aggirare il dosso con il "Sentiero delle Vedette" (protezione con corrimani metallici, prestare attenzione) per ammirare lo splendido panorama sul lago d'Idro, il promontorio di Anfo e per osservare le postazioni per cannoni e mitragliatrici pesanti e gli appostamenti delle sentinelle. Ripresa la sterrata si ritorna alla chiesetta alpina e ripercorrendo a ritroso la strada asfaltata allo slargo di partenza (1300m circa, 0h30').