Monte Generoso, da Rovio
Accesso
Da Como si raggiunge il valico di confine cittadino di Chiasso e si prosegue sulla strada cantonale in direzione di Lugano; raggiunta Melano, si svolta a destra verso Rovio. Ampio parcheggio all'ingresso del paese.
Introduzione
Semplice ma lunga alternativa escursionistica per la vetta del rinomato Monte Generoso: l'unico sentiero facilmente percorribile oltre quelli provenienti dalla Valle d'Intelvi. La via di salita percorre l'ombroso versante svizzero della montagna tenendosi alla base delle pittoresche torri rocciose culminanti: fino alla stazione Bellavista si procede in una particolare faggeta che nasce da un terreno di ghiaie privo di qualunque sottobosco. Il ritorno, in attraversata di tutto il Monte Generoso, avviene invece su sentieri ben poco frequentati, alternando passaggi boscosi a bellissimi punti panoramici sul Lago di Lugano e sulle spettacolari strutture rocciose del Monte Baraghetto.
Descrizione
Da Rovio 498 m, per le tranquille viette del paesino, si raggiunge il solco della valle della Sovaglia attraverso una fascia di vigneti. Valicato il torrente (ponte di Soldino) si inizia una tranquilla e regolare salita nella faggeta (costone del Roncaccio); attraversando alcuni valloni di nuda roccia stratificata, si scavalca la base del Sasso Piatto (belvedere su Rovio) ed in piano si raggiungono le cascine dell'Alpe di Melano 920 m. Segue un ripidissimo tratto di sentiero che risale il bosco alla base di alcune rocce (la stretta e inclinata sequenza di tornanti fa si che questo pendio sia localmente detto "mustracü"). Improvvisamente la pendenza cala e il sentiero sbuca poco a monte di Bellavista 1223 m, stazione intermedia della ferrovia a cremagliera che sale da Capolago alla vetta del Monte Generoso. Da qui in avanti il viottolo per la cima è così evidente e frequentato che diventa superfluo fare attenzione alla segnaletica. Inizialmente si segue da lontano la ferrovia alla sua sinistra, fra i faggi; poi la si affianca ed attraversa, rimanendone sulla destra fino alla fine. L'ambiente si apre e, aiutati dai pannelli del "Sentiero Natura", si apprezzano le qualità geologiche e floristiche della zona. L'ultima salita conduce alle costruzioni della parte turistica del Monte Generoso 1601 m: stazione ferroviaria, bar, ristorante, agriturismi, stazioni meteo e radio-televisiva, terrazza belvedere. Per giungere al punto trigonometrico culminante si sceglie un ripido sentierino sassoso rivolto verso l'Italia che, dopo un bivio segnalato, sbuca direttamente in vetta 1701 m. Il panorama, famosissimo, è aperto in ogni direzione ed illustrato da diversi tabelloni riproducenti la linea dell'orizzonte. E' frequente lo spettacolo dell'involo dei parapendii. [Dalla cima è possibile proseguire sulla via del ritorno tramite una breve ferrata che segue il profilo della cima settentrionale del Monte Generoso: Monte Baraghetto 1659 m ("Ferrata del Gemellaggio" o "Ferrata Angelino". Necessaria l'opportuna attrezzatura)]. Discesi al bivio prima della vetta, si prende il sentiero che, verso destra, attraversa le pendici del Baraghetto alla base delle rocce; oltrepassato il cartello segnaletico che indirizza alla ferrata, si prosegue fino alla Piancaccia 1610 m. Da questa bocchetta inizia il sentierino che segue il crinale di confine fino alla Cima dei Torrioni 1426 m; attraverso ripidi pendii si giunge alla Pianca dell'Alpe 1259 m ( antica zona di faticosa e rischiosa fienagione). Aggirando la Cima della Crocetta, nella faggeta si passa dal Rifugio delle Guardie di Confine, che precede il luminoso bosco della Costa degli Albagnoni (importante area speleologica): dopo la Q 1316 m e un tratto molto ripido, si raggiunge una larga e comodissima mulattiera. Si tratta della via di comunicazione fra l'Alpe del Patriziato di Arogno 1200 m e la Pianca 905 m: proseguiamo verso destra in direzione di quest'ultima. Dalle cascine si segue una pista forestale molto sconnessa che in breve conduce alle prime case di Arogno 575 m: senza raggiungere il piccolo abitato, si volge a sinistra imboccando una strada secondaria - inizialmente asfaltata - che scende gradualmente a Rovio in circa un'ora di marcia.