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Monte Combana, da Rasura

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A cura di:

Ultimo rilievo: 05/02/2009
Difficoltà
T2
Lunghezza
0.00 Km
Quota di partenza
1506 m
Altezza di arrivo
2327 m
Dislivello positivo
821 m
Tempo di andata
03h30'
Tempo di ritorno
02h00'
Periodo consigliato
Esposizione
E W S N NW NE SE SW NNE ENE ESE SSE SSW WSW WNW NNW

Accesso

Da Milano a Morbegno lungo le statali 36 e 38; alla rotonda all'ingresso della città si svolta a destra in direzione Valgerola. Si segue la provinciale fin oltre il paese di Rasura, dal quale, con curva a tornante, si imbocca la deviazione indicata "Bar Bianco". La strada, stretta ma agevole, risale il versante - ultime curve sterrate - fino al piazzale finale presso il ristoro dell'ERSAF.

Introduzione

Bella escursione dal triplice volto all'interno del Parco delle Orobie Valtellinesi: la prima parte, fino alla Cima della Rosetta, celeberrima localmente come gita sci-alpinistica (per qualcuno anche salita quotidiana di allenamento) in ambiente botanico molto particolare; la prosecuzione fino al Monte Combana, certamente poco frequentata, presenta un tracciato molto delicato; il ritorno, infine, affianca un laghetto di sorgente ad un luminoso bosco di larici.

Descrizione

Dal parcheggio del Bar Bianco 1506m, seguendo i radi segnali a vernice, si risale il ripido pendio a pascolo fino alla visibili baite della Casera Alpe Culino 1650m; si prosegue sempre fra i pascoli e tenendosi un poco verso sinistra fino alla Baita del Prato con l'affiancato Stallone (lunghissima tettoia di ricovero per il bestiame) 1715m. Durante la salita si notano dei baitelli privi di tetto, ma non in rovina: si tratta dei "calecc", baite temporanee che ospitano per la caseificazione i pastori che seguono le mandrie negli spostamenti di quota alla ricerca del foraggio fresco; sotto un telo da tenda sostenuto da un trave di culmine troviamo un paio di panche e un focolare attrezzato con la "scigugna", supporto girevole per il "culdar" dove latte e caglio si trasformano in formaggio. Dallo Stallone del Prato - segnali poco visibili - ci si dirige verso destra in traverso sui prati fino a raggiungere un vago crinale boscoso di radi larici; il sottobosco, molto propizio per ospitare il gallo cedrone, è misto di mirtilli, rododendri, ginepri e qualche rado mugo strisciante. Il sentiero, con comode curve, risale l'ultimo tratto di cresta fino alla croce di vetta della Cima della Rosetta 2142m. Da qui si scende brevemente sul versante opposto fino ad un bivio: lasciamo a sinistra il sentiero che scende al Lago Culino - direzione per il ritorno - e imbocchiamo la traccia che prosegue in cresta. Inizialmente ben visibile per l'assiduo passaggio di capre e pecore, man mano che si prosegue, il percorso diventa sempre più delicato: si incontrano brevi passaggi in roccia, non difficili, ma con grande esposizione sui due versanti della cresta. Le ultime decine di metri prima della vetta del Monte Combana 2327m tornano erbose con pendenza più lieve. Panorama grandioso fino al Lago di Como con la foce dell'Adda dominati dalla mole piramidale del Monte Legnone; la verticale della cima verso ovest precipita di circa 400m sulla visibile Casera di Mezzana sul fondo della Val Lesina; sugli altri lati ampie visuali sulle Orobie e sulla Valtellina intorno a Morbegno. Per il ritorno, con la massima attenzione, ci si riporta al bivio appena a valle della Cima della Rosetta. Da qui, con un lungo traverso - rischiosossimo con neve non perfettamente assestata - si raggiunge il fondovalle poco a monte del Lago Culino 1959m; ampie curve della mulattiera fanno perdere quota fino al lariceto secolare nei pressi della Baita Vann 1801m. Un largo tratturo di recente "sistemazione", praticamente in piano, scavalca un paio di valloni fino a sbucare in vicinanza dell'abbeveratoio della Baita del Prato, sul sentiero già percorso all'andata. Da qui, in meno di mezzora, al parcheggio.

Galleria fotografica

© 2021 - Marco Bonati
© 2010 - Marco Bonati
© 2010 - Marco Bonati
© 2010 - Marco Bonati
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Ci siamo stati