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Costiera dei Cech, anello da Dazio

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A cura di:

Ultimo rilievo: 04/04/2013
Difficoltà
T1
Lunghezza
0.00 Km
Dislivello positivo
500 m
Periodo consigliato

Accesso

Da Milano a Morbegno lungo le statali 36 e 38; alla rotonda all'ingresso della città svoltare a sinistra in direzione "Costiera dei Cech"; oltrepassato il ponte sull'Adda, imboccare la Strada Provinciale 10 in direzione di Dazio. Raggiunto il piccolo paese, parcheggiare nell'ampio piazzale presso la chiesa.

Introduzione

La Costiera dei Cech è quel tratto di versante retico valtellinese esteso fra l'imbocco della Valchiavenna ed il solco della Valmasino, che comprende i comuni di Dubino, Cino, Cercino, Traona, Mello, Civo e Dazio. La caratteristica principale di quest'area, che la rende particolarmente popolosa e coltivata, è il clima mite tutto l'anno alle basse quote: paesi, frazioni e contrade sono sparsi fra i castagneti e le terrazzature a vigneti. Questo itinerario, consigliabile nelle stagioni meno calde, percorre la zona più significativa della costiera, permettendo di visitare edifici civili e religiosi di qualche rilevanza artistica e le opere - non meno ingegnose - legate all'attività contadina quotidiana.

Descrizione

Dalla Chiesa Parrocchiale di San Provino (anno 1690) di Dazio 568m si segue la Via Vittorio Veneto fino ad imboccare in salita la Via alla Pergola e quindi la Via Castello che, oltrepassando il "Castello" stesso, entra in comune di Civo e si trasforma in mulattiera; lasciate sulla destra le baite restaurate di Ca' Donai, si raggiunge un incrocio di sentieri: si prosegue dritto in salita, trascurando a sinistra le altre tracce (via di ritorno). Ci troviamo ora sulla vecchia strada comunale Dazio-Vallate, che risale la valletta del Rio Rigorsa attraversando fitti castagneti; nei pressi di una cappelletta si sbuca sulla provinciale 10 all'uscita dalle poche case di Vallate 697m. Si prosegue verso sinistra sulla via asfaltata e in poche centinaia di metri si raggiunge la frazione Serone 719m (oratorio di San Rocco del 1589); al lato esterno del largo tornante che forma la piazza del paese si prosegue in direzione "Civo": la carrozzabile, in vista della salita per Civo, presenta una interruzione delle protezioni a valle, in corrispondenza dell'antica mulattiera: si scende su bell'acciottolato a tornanti fra castagneti e piccoli nuclei di baite (localtà Prà de Güda) con qualche vigneto; intersecando l'asfaltata più volte, si raggiunge il poggio con la chiesa di San Biagio alle Vigne (secolo XVII) 550m che domina l'abitato di Santa Croce preceduto da ampi terrazzamenti a vigneto. La mulattiera scende ad Acquamarcia (nei pressi di Marsellenico) incontrando la carrozzabile Selvapiana-S.Croce: proseguendo verso destra in breve si raggiunge Santa Croce 447m; all'altezza della Chiesa Parrocchiale (secolo XVII) la mulattiera si fa cementata e - con brevi tornanti fra le strette abitazioni - scende a raggiungere la Provinciale 10 Morbegno-Dazio. Senza alternative, la si segue a destra fino al primo largo tornante, dove un sentierino va a percorrere i terrazzamenti più bassi e vicini all'Adda. Qualche breve saliscendi e un'ultima rampa conducono alla Chiesa di Santa Apollonia 346m, circondata da baite fatiscenti; dal sentiero si passa a percorrere un acciottolato che, fattosi rettilineo, si muta in carrareccia cementata in discesa verso Valletta 206m. Attraversato il ponte su di un torrente (il "Fiöm") si sale a destra alla contrada Ca' di Mazulin: si procede in mezzo a vecchie costruzioni rurali fino a deviare di nuovo a destra in Via della Volta; la strada carrozzabile termina alle poche case della contrada Brusido, nei pressi di un B&B. In questo punto inizia un ripido acciottolato a scalini (la "scalota") che, a fianco del palazzetto della Manescia, va a raggiungere la strada Traona-S.Croce. Continuiamo verso destra oltrepassando le Case della Magra 370m (baite di servizio alle vigne, inglobanti - quali pareti - voluminosi massi erratici), un ponte sul Fiöm (qui incassato in una ripida forra) e le abitazioni di Valle preannunciate da un'edicola votiva; poco oltre si affianca la chiesa di Santa Caterina (secolo XII. Notare il bellissimo affresco lato strada) e si raggiunge la contrada Corlazzo (su appuntamento al comune di Traona, è visitabile un torchio da vino del secolo XVI). Si prosegue verso monte e, dopo due vicinissimi tornanti, si imbocca a sinistra una pista cementata che sale alle case di Fiascò 520m, immerse nel castagneto fra erratici enormi, che nascondono cantine sotterranee (sei addirittura sotto il masso prospicente la strada) per la vinificazione. Pochi passi sopra le ultime case si incontra la antica mulattiera Mello-S.Croce: seguendola verso destra si torna rapidamente nei pressi della Parrocchiale di Santa Croce. Si ricalcano le tracce di andata fino ad Acquamarcia (Marsellenico) e si prosegue fino alle prime case di Selvapiana, raggiungendo poi - presso una curva in ripida discesa a destra (baita con affresco rovinato) - un sentiero che si stacca a sinistra; passando a monte delle baite di un agriturismo, si arriva alle case di Cerido 508m: seguendo la via principale (a sinistra indicazioni per la visita ad un torchio da vino del secolo XVII) ci si porta oltre le ultime abitazioni dove si prosegue lungo la mulattiera per Vallate in ripida salita a tornanti nel bosco. In corrispondenza di una cappelletta votiva, si imbocca un sentiero a destra che, dopo un lungo traverso, scende a guadare il Rio Rigorsa in una zona scoscesa ed ombrosa. Ancora pochi passi e ci si ritrova all'incrocio di sentieri nei pressi di Ca' Donai; da qui al parcheggio lungo la via di andata.


Galleria fotografica

©2013 Marco Bonati
© 2021 - Marco Bonati
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