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Colle della Losa, dal Lago Serrù

ivano_ruffoni

A cura di:

Ultimo rilievo: 29/09/2005
Difficoltà
T2
Lunghezza
0.00 Km
Quota di partenza
2299 m
Altezza di arrivo
2957 m
Dislivello positivo
658 m
Tempo di andata
02h15'
Tempo di ritorno
01h45'
Periodo consigliato

Accesso

Raggiunta l'uscita dell'autostrada A5 di Ivrea si imbocca la Pedemontana, SS565, e all'altezza di Castellamonte la SS460 di Ceresole Reale. Arrivati a Ceresole Reale si costeggia l'omonimo lago e si prosegue sulla Strada Provinciale 50 del Colle del Nivolet, dove l'accesso, nei mesi estivi, è ad orario regolamentato o consentito solo attraverso la comoda navetta. Si continua verso il lago Serrù, si supera il tornante in prossimità del coronamento della diga, si sale al tornante successivo e si parcheggia, a sinistra, al tornante a destra seguente, proprio sopra il coronamento della diga, poco prima del "Glacio Museo".

Introduzione

Il Colle della Losa è un'ampia sella poco a sud della Cima del Gran Cocor. E' il punto più elevato del "Sentiero Internazionale del Colle della Losa" e, collegando l'alta valle dell'Orco con la Val d'Isère, unisce il "Parco Nazionale del Gran Paradiso" con il "Parc National de la Vanoise". Probabilmente il toponimo "Colle della Losa" deriva anche dal nome delle lastre di pietra, ricavate tra le rocce delle montagne circostanti, utilizzate da secoli come copertura sui tetti dalle comunità di entrambi i versanti. L'itinerario fino al [[Rifugio Pian della Ballotta]] costeggia il lago Serrù (attraversando anche una zona dove sono tuttora presenti gli ancoraggi dei reticolati utilizzati durante la Seconda Guerra Mondiale). Si sale poi con corde fisse (tratto non elementare) al Pian della Ballotta e lo si attraversa fino alla base del cono di deiezione del Colle della Losa. Si sale successivamente al colle con molti tratti (non elementari) attrezzati con corde fisse.

Descrizione

A pochi metri dal parcheggio (2299m), ben indicato da cartelli in legno (indicazioni per Passo Galisia, Rifugio Piano della Ballotta, Sentiero internazionale del Colle della Losa), quasi in fronte alla costruzione del "Glaciomuseo", si stacca il sentiero. La traccia risale rapidamente ad un balcone erboso (2401m circa) da cui si ha un bellissimo panorama sul lago Serrù, sul Ghiacciaio della Capra, la Cima d'Oin e la Cima della Vacca. Si procede a mezza costa oltrepassando dei resti e giungendo ad un modesto laghetto, tipicamente contornato da moltissime orme degli animali del Parco Nazionale del Gran Paradiso che vi vengono per dissetarsi. Si continua ancora a mezzacosta, si passa accanto ad altri resti, con ormai ben in vista, in fronte, il Rifugio Pian della Ballotta. Si procede fra erba, ghiaia e detriti vari, oltrepassando i solchi pietrosi di parecchi torrenti, ci si abbassa qualche metro per aggirare uno sperone roccioso (in alternativa lo si può costeggiare seguendo una traccia attrezzata con corda), si traversa il canalone del Piccolo Colluret e, con un ultimo tratto protetto da corda, si giunge al Rifugio Piano della Ballotta (2470m, 0h35').
Accanto al lato nord del rifugio parte la traccia che conduce al Pian della Ballotta (in alternativa si può salire, ritornando sui propri passi per pochi metri, dal canalone del Piccolo Colluret - tratti a corde fisse). Si sale la parte rocciosa dietro il tetto del rifugio, aiutati da corde fisse, su gradini di tondino cementati nella roccia, si prosegue su un ripido ed esposto pendio erboso, si passa accanto alla cascata del torrente che raccoglie le acque del Pian della Ballotta ed infine si affronta un ultimo tratto attrezzato (quasi verticale). Prestare attenzione: la salita al Pian della Ballotta dal rifugio, da entrambe le strade, è difficile e pericolosa. Raggiunto il pianoro si volge a sinistra ad attraversare su un ponte in legno il torrente, si procede fra grossi massi e, continuando su terreno detritico, si giunge al bivio per il Colle della Vacca (Col de la Vache). Si tiene la destra e si va subito ad attraversare un ruscello. Seguendo ometti e tacche rosse, si procede fra altri ruscelli e detriti fino al ripiano alla base del cono di deiezione del Colle della Losa, a sinistra del canalone del Gran Colluret, che si risale a ripide svolte fino ad appoggiarsi a destra ad un risalto roccioso. Si risalgono, fra corde fisse, altri gradini in tondino cementati nella roccia e seguendo le cenge attrezzate (attenzione alle scariche di sassi) si perviene all'ampia sella del Colle della Losa (2957m, 2h15'). Il panorama è magnifico: sul versante italiano la vista è sulle montagne della parte meridionale del gruppo del Gran Paradiso mentre sul versante francese è sulla Val d'Isère. Nei pressi del colle vi sono due tavole per l'osservazione delle cime circostanti. Si consiglia di completare l'escursione salendo in pochissimi minuti sulla tozza cima (2971m) a sud del colle, dove è stato costruito con delle lose una specie di muretto, ottima protezione contro il vento. Il panorama si allarga, a sud, verso il Ghiacciaio delle Sorgenti dell'Isère ("Glacier des Sources de l'Isère" o "Glacier du Col de la Vache") in prossimità della Grande (e Petit) Aiguille Rousse. Si notino, in basso, sulla verticale, alcuni laghetti, ultima testimonianza del "Glacier de la Galise".
La discesa avviene per il medesimo itinerario. Si scende il cono di deiezione del colle, si traversa il Pian della Ballotta e si giunge al Rifugio Pian della Ballotta (2470m, 1h15'). A mezzacosta si arriva al balcone erboso e si scende al parcheggio (2299m, 1h45') Si consiglia, ritornati al parcheggio, di visitare il "Glaciomuseo", ospitato nell'ex cabina elettrica AEM. All' interno vi sono tabelloni tematici e pannelli fotografici sui ghiacciai ed un plastico del "Ghiacciaio della Capra". Al piano superiore vi sono altri tabelloni informativi ed uno schermo televisivo che trasmette un documentario sul mondo dei ghiacciai. Nota Bene: Itinerario non consigliato se si soffre di vertigini, se il tempo non è bello o se le rocce sono scivolose o bagnate. La discesa può essere più pericolosa della salita (soprattutto, ma non solo, nel tratto dal Pian della Ballotta al Rifugio Pian della Ballotta).

 

Ci siamo stati