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Cima di Malvedello Q2647m, da Poira

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A cura di:

Ultimo rilievo: 31/07/2013
Difficoltà
T4
Lunghezza
10.00 Km
Quota di partenza
1077 m
Altezza di arrivo
2647 m
Dislivello positivo
1570 m
Tempo di andata
03h30'
Tempo di ritorno
03h00'
Periodo consigliato

Accesso

Da Milano a Morbegno lungo le statali 36 e 38; alla rotonda all'ingresso della città svoltare a sinistra in direzione "Costiera dei Cech". Proseguire lungo la provinciale oltrepassando i villaggi di Dazio, Vallate, Serone, Chempo e Roncaglia; arrivati a Poira, raggiungere il termine della strada presso una chiesetta e un campo sportivo. Ampio parcheggio.

Introduzione

Salita praticamente sconosciuta al di fuori dalla frequentazione dei pochi escursionisti locali e dei cacciatori. Oltrepassato il Bivacco Bottani-Cornaggia, si inizia una salita a vista su terreno malagevole che converge in un ripido e stretto canalone pietroso: la cima - di blocchi accumulati - è uno splendido punto di vista sulla sottostante testata della Valle dei Ratti, che si prolunga dal Lago di Mezzola alle cime del Ligoncio e del Desenigo. Una piccola variante di percorso - al ritorno - permette di visitare i Tre Cornini, un gruppetto di tre pilastrini di rocce impilate, già ben visibile da Morbegno. 

Descrizione

Dal piazzale della chiesa 1077m si retrocede per alcune decine di metri fino a trovare una stradetta (indicazioni escursionistiche) che si avvia attraverso villette sparse nella pineta; facendo attenzione ad un bivio (le segnalazionisembrano indicare due direzioni diverse, ma la strada corretta è solo quella di destra) si prosegue su largo e comodo sentiero. Lo si segue lungo i comodi tornanti fino ad incrociare una recente (2006-2007) pista tagliafuoco; si attraversa la traccia e, proprio di fronte, si trova la prosecuzione del sentiero (notare, in alto su di un tronco, l'indicazione "Tre Cornini"). Si sale a tornanti agevoli attraverso il bosco di pini e betulle; poi un traverso fra le ginestre ci porta al maggengo di Prà Sücc 1647m (Presòccio, sulle carte) dove il sentiero tende a perdersi. Per ritrovarlo occorre osservare le ultime baite in alto a sinistra e raggiungere una palina con freccia gialla alle loro spalle; si prosegue attraverso una brutta vegetazione dominata dagli scheletri - eretti e anche abbattuti - dei molti pini bruciati nei diversi incendi avvenuti negli anni '80/'90. Superato il livello forestale si arriva ad una spianata a pascolo molto sassoso dove il sentiero si allarga sulla traccia di uno scavo per la posa di un acquedotto di servizio al Pra Sücc: dopo alcune curve sul pendio si arriva ad una spalla sovrastante, in vista dell'Alpe Vesògn 2003 m (Visògno, sulle carte). Da qui è già visibile, in alto, il Bivacco Bottàni-Cornaggia, che raggiungeremo in meno di un'ora. Passando attraverso i residui di antichi laghi ormai interrati, si cercano sul lato sinistro del vallone (un po' verso i Tre Cornini, caratteristico triplice accumulo di massi) i radi e sbiaditi segnali a vernice bianco/rossa, che conviene seguire con attenzione: a questo punto il bivacco non è più visibile e c'è il forte rischio di vagare inutilmente per il versante. Raggiungiamo il pulpito roccioso che sostiene la costruzione (sempre chiusa; chiavi a richiesta nei ristoranti di Pòira) aggirandolo da ultimo sulla destra. Alle spalle del bivacco si notano, su di un masso, le indicazioni per i Rifugi Volta e Omio (rispettivamente a circa 5 e 7 ore di marcia): le si segue per qualche decina di metri, fino a poter individuare - grazie alla prospettiva mutata - il canalone di accesso alla vetta, che finora appariva difesa da una liscia placconata di rocce. Salendo finchè possibile nel ripido pascolo, si raggiunge una colata di massi che si deve infine attraversare per andare ad imboccare il canale; la salita è pressocchè obbligata, con qualche passo di arrampicata fra sassi molto mobili e cengette erbose, fino a raggiungere l'accumulo di massi della vetta, anche questi talora piuttosto instabili. Tornati alla base del canalone, evitando di ripassare dal bivacco, è possibile portarsi gradualmente - attraversando lunghi tratti di pendio con massi ed estensioni di rododendri e ginepri - ad una ben visibile traccia di sentiero che sale sulla costa erbosa che scende dalla Cima di Malvedello Q2585m e si conclude ai Tre Cornini 2021m. Visitati i tre pilastri di massi impilati, scendendo a sinistra ad attraversare un avvallamento sassoso, si torna a raggiungere la via di salita un poco a valle dell' Alpe Vesogn. Da qui lungo la via di andata.

Galleria fotografica

© 2021 - Marco Bonati
© 2013 - Marco Bonati
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Ci siamo stati