Bocchetta Gemevola, dall’Alpe Noveis
Accesso
Se si arriva nel Biellese con l'autostrada Torino Milano, uscire a Carisio, proseguire verso Biella, e dopo pochi km, alla rotonda successiva, girare a destra per Cossato, quindi seguire l'indicazione Vallemosso, poi quella Coggiola, e da Coggiola prendere la stradina che conduce all'alpe Noveis passando dall'alpe le Piane (circa 8 km). Chi arriva dalla Valsesia, a Bornate (prima di Borgosesia,venendo da sud), gira a destra per Pray - Coggiola, prosegue fino a Coggiola e di qui sale a Noveis. L'alpe Noveis si raggiunge ora con una strada asfaltata anche da Ailoche.
Introduzione
L'Alpe Noveis si trova tra la Valsessera e la valle di Postua, ed era chiamata tra le due guerre la Svizzera del Biellese, verdeggiante di pascoli e ricca di abetaie. Alla Biocchetta c'erano parecchi alberghi, che si riconoscono tuttora; aprivano d'estate e vennero frequentati fino alla seconda guerra mondiale; in quel periodo all'alpe si sciava anche in inverno. Erano altri tempi, tempi in cui una vacanza a Noveis aveva un certo fascino. Con lo scoppiare del conflitto, i vacanzieri vennoro chiamati alle armi, e finì anche l'epoca d'oro dell'Alpe. Durante la guerra, la zona fu teatro di combattimenti tra fascisti e partigiani, che culminarono nella fucilazione di sette partigiani (quattro dei quali sconosciuti), ai quali è stato dedicato un monumento. In uno degli alberghi, per un certo periodo di tempo furono ospitati parecchi prigionieri alleati, che anziché riparare in Svizzera, preferirono unirsi alle formazioni partigiane. Dopo la guerra, nessuno pensò più di salire a Noveis per le vacanze, e il fascino di quest'alpe è rimasto appannaggio degli escursionisti. Da qui passa la GtB, grande traversata del Biellese, parte uno dei sentieri che conducono al rifugio del Monte Barone di Coggiola ed alla cima omonima, ed in primavera si può percorrere un bellissimo anello lungo il quale fioriscono moltissime specie, alcune delle quali molto rare.
Descrizione
Lasciata l'auto nel parcheggio (1099m), proseguire per la strada in direzione di Ailoche e salire per l'ampio sentiero marcato [G2] che aggira tra le betulle un dosso, passa vicino al monumento ai partigiani, arriva in una ventina di minuti in cima, alla cappella degli Alpini (1171m), una deliziosa chiesetta che in primavera è circondata da cespugli di rododendri in fiore e gigli di monte bianchi. Se la giornata è nitida, il panorama è ampissimo, i paesini della Valsessera, Borgosesia, più lontano le montagne del Canton Ticino, Campo dei Fiori sopra Varese, le Grigne, il Resegone, il Ticino, Novara, Vercelli, Superga, il Monviso, in primavera, le risaie allagate del vercellese. Ammirato il panorama, riprendere il sentiero, che da dietro la chiesa porta passando più o meno sul dosso alla Bocchetta della Volpe, chiamata così perché tra le due guerre qui, sui terrazzi ancora esistenti, si allevavano nelle gabbie le volpi argentate. Dalla Bocchetta (1144m), si prende a sinistra il sentiero , che sale sotto le pendici del Monte Gemevola, prima nel bosco, e poi sui prati. Lungo il percorso fiorisce dall'inizio alla fine di maggio, a seconda dell'andamento atmosferico, la Dafne Odorosa (Daphne Cneorum), dai fiori profumatissimi, a mazzolini rosa carico. E' una pianta molto velenosa, che prospera qui per via del terreno a basso contenuto di silice. Oltre alla dafne, narcisi, genziane, e gli azzurri fiori del lino. Un pò più in alto, sempre lungo il sentiero, troviamo bei cespugli del citiso di Zumaglini (Cytisus proteus), su cui sorse una lunga controversia, culminata poi nel riconoscimento del nome nell'800, da parte del naturalista Antonio Zumaglini. Questo piccolo arbusto è diffuso qui e in poche altre zone; è simile ad una ginestra, ha fiori cangianti, secondo la stagione, bianchi con un pò di giallo, rosa viola. Quà e là, piccoli fiori di lino azzurri, una strana combinazione di erica fiorita e brugo, le primule irsule lilla viola. Più tardi, da giugno, fioriscono la centaurea o fiordaliso biellese, e l'allium narcissiflorum, aglio piemontese, che cresce solo qui (unica stazione delle alpi Pennine) e ricopre interi profumatissimi pendii. Proseguiamo lungo il nostro percorso fino ad una selletta a destra di un piccolo dosso (1426m, un'oretta dalla Bocchetta). Qui il sentiero prosegue lungo le pareti del Gemevola per condurci al rifugio del Monte Barone, ma richiede una certa cautela, come è per escursionisti esperti la salita per tracce di sentiero alla vetta del Monte Gemevola o Cornabecco (1576m), a destra del colletto (mezz'oretta lungo la cresta rocciosa), da cui si gode una vista bellissima sulle montagne circostanti e sul Monte Rosa. Noi invece scendiamo a sinistra sul sentiero , lungo la cresta est del Cornabecco. Il sentiero è facilissimo e molto panoramico si snoda tra cespugli di citiso e a sinistra si affaccia sull'alpe di Noveis. Dopo un po' entra nel bosco di betulle, inframmezzato da radure; al bivio successivo, prendere a sinistra il sentiero , che è anche il percorso della Grande Traversata Biellese, raggiungere un masso enorme usato dai pastori come ricovero e chiamato la Balma, scendere per un breve tratto, attraversare un piccolo ruscello, salire ad una radura tra gli abeti (in questa zona abbiam visto due caprioli), ridiscendere verso un canale tra cespugli di dafne, ed arrivare di nuovo alla Bocchetta della Volpe e di qui all'auto (35 minuti).
(periodo fioritura peonie giugno 10-20 secondo la meteo dell'anno)
Informazioni generali
Via: dall'Alpe Noveis
Segnavia: G2, G7, G4A e G4
Tipologia percorso: circolare
Periodo consigliato: maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre (periodo fioritura peonie giugno 10-20 secondo la meteo dell'anno)
Esposizione al sole: sud-ovest