Blavy
Introduzione
Questo itinerario si svolge sui pendii sottostanti il percorso classico per la Becca di Viou, ed è consigliato soprattutto quando si vuol camminare, ma gli itinerari in quota sono impraticabili per neve. Sopra Saint-Christophe c'è tutto un reticolo di sentieri e strade poderali. Le mulattiere percorse da noi sono in ottimo stato e ben segnate, a tratti ancora pavimentate, e molto panoramiche. Siamo salite dal sentiero più esposto al sole mattutino, scegliendo per la discesa quello orientato più ad ovest, ma il giro può anche essere effettuato in senso inverso. Il percorso indicato qui e' piuttosto ripido in salita, ma ha una discesa molto dolce, sul sentiero , l'intervallivo che arriva fino ad Aosta; per la verità a Blavy una indicazione dà come tempo per arrivare alla cattedrale di Aosta 50 minuti... Sono circa 1000 metri di dislivello, ci sembra un cartello un po' ottimista... soprattutto perché' il sentiero di discesa é poco pendente e con interminabili giravolte. Blavy è un villaggio quasi tutto ristrutturato, ma ci hanno detto che non è più abitato tutto l'anno, e Perleaz, l'altro villaggio che incontriamo lungo il percorso, ha case in corso di ristrutturazione e in autunno inoltrato ci e' parso anch'esso disabitato.
Descrizione
Lasciata l'auto, incamminarsi lungo la ripida salita tra le case lasciando alle nostre spalle i cartelli gialli con i numeri dei segnavia
. Quasi subito troviamo a sinistra una bella fontana che si affaccia sugli orti. La mulattiera sale erta, e sotto di noi si allarga il panorama su Aosta e sulle montagne circostanti. In breve si raggiunge una strada poderale, che servirà al ritorno, la si attraversa e si incomincia a salire a giravolte sulla mulattiera ampia e ripida. All'inizio il bosco è di castagni, poi di querce, più in alto troveremo larici e abeti, oltre a siepi di rosa canina. Incontriamo due deviazioni: non ci sono cartelli a indicare le destinazioni, ma solo i numeri dei sentieri; seguire sempre il sentiero principale che sale ripido, ignorando gli altri. Dopo circa un'ora, nel bosco di conifere ci appare in alto a sinistra una cappellina, raggiungibile con un piccolo sentiero dall'alto. Poco oltre, usciamo dal bosco, e dopo aver costeggiato un prato fitto di arbusti di rose canine, punteggiati di bacche rosse, affrontiamo l'ultimo erto pendio che ci porta sulla strada asfaltata che si percorre in auto per arrivare a Blavy. Anche qui abbondanti cartelli segnalatori gialli. Intorno a noi le cime innevate di Emilius, Becca di Nona e la conca di Pila, e oltre la valle del Gran San Bernardo i bei pendii sotto la Pointe Chaligne; in basso, vigneti, più in alto boschi colorati dall'autunno (il giro è stato effettuato il 9 novembre). Imbocchiamo la strada a sinistra e la seguiamo (un paio di sorgenti a destra, lungo il percorso) fino a raggiungere il villaggio di Parleyaz che vediamo oltre una valletta (1275m, 1h30').
Il villaggio è esposto al sole, abbarbicato alla montagna. Sempre seguendo i segni gialli, saliamo tra le case, (alcune sono in ristrutturazione) fino alla chiesetta affrescata. La mulattiera oltre la chiesa diviene pianeggiante e si dirige verso il piccolo torrentello che scende nella valletta e che si supera agevolmente su di un bel ponte di legno; qui il percorso si fa ripido e sale ampio nello splendido bosco di conifere con tornanti continui, senza darci il tempo di rifiatare. Il dislivello da percorrere e' ancora di 200 metri, 200 metri sudati! A destra ci si affaccia su ampi prati con una baita ormai distrutta. Saliamo ancora, finché dopo un'ultima svolta a sinistra, non ci sono più alberi sopra di noi. Giunti al colmo ci affacciamo sulla valle del Gran San Bernardo e sui prati di Blavy, ormai a meno di 100 metri da noi, sovrastati dalla Becca di Viou.
Il sentiero entra tra le case, alcune splendidamente ristrutturate; davanti alla chiesetta c'è una bellissima fontana, e in giro per il paese tante panchine (1474m, 2h15').
Facciamo un giretto, una sosta per mangiare un panino, e poi ci incamminiamo lungo il nostro percorso di discesa; vicino alla chiesa c'è il famoso cartello 105 con l'ottimistica indicazione della direzione da seguire per la cattedrale di Aosta.
Scendiamo lungo la strada asfaltata, ammirando ancora una volta le catene montuose intorno a noi, e alla fine del villaggio la abbandoniamo per infilarci in una mulattiera ripida e per il primo tratto acciottolata, che scende tra due muretti bassi; dopo il primo tratto in buona pendenza, il percorso diventa poco più che pianeggiante, e si snoda in lunghi traversi nel bosco. A tratti tra gli alberi ormai spogli compaiono i pendii sopra Aosta e lungo la strada dei Salassi che da Buthier arriva a Meod. Il sentiero sembra interminabile perché è poco pendente, ma non richiede molta concentrazione, per cui si ha tutto il tempo di ammirare il bellissimo bosco di essenze via via diverse che stiamo attraversando. Finalmente sotto di noi si srotola il nastro sterrato della strada poderale, da seguire verso sinistra. Si infila nella valletta che scende da Parleyaz e prosegue assolutamente pianeggiante fino ad una galleria lunga un centinaio di metri, sgocciolante e buissima... Nel tratto precedente la galleria non camminare sul bordo esterno della strada, che è franata in diversi punti e vuota sotto... Continuiamo il nostro percorso, incontrando per due volte sentieri che salgono dal basso verso Blavy: questa zona doveva essere molto trafficata in passato...Dopo qualche chilometro (almeno 5 o 6...) ritroviamo il crocevia da cui siamo transitate al mattino, e soprattutto l'indicazione Veynes, 10 minuti...
Imbocchiamo la mulattiera in discesa a sinistra e ritorniamo al punto di partenza (1h30' da Blavy).