Via delle Gallie
Introduzione
La Via delle Gallie, in Valle d’Aosta, rappresenta una delle testimonianze più affascinanti della rete stradale costruita dai Romani per collegare l’Italia alle province transalpine. Costruita nel I secolo a.C. sotto il consolato di Gaio Giulio Cesare, questa via aveva un ruolo strategico sia per il controllo militare che per favorire gli scambi commerciali con le regioni del nord.
Descrizione
Tra i tratti meglio conservati spicca quello di Montjovet, un luogo che offre la possibilità di osservare da vicino l’ingegno e la perizia tecnica degli antichi Romani. Qui, il nome stesso del territorio, "Mons Iovis" (Monte di Giove), testimonia la presenza di un antico tempio dedicato alla divinità, che simboleggiava il legame tra la strada e il culto religioso.
A Montjovet, lungo il versante occidentale che domina la moderna SS26, si possono ammirare tracce evidenti dell’antico tracciato. Il fondo stradale, in roccia scalpellata, conserva i segni lasciati dai carri che per secoli vi hanno transitato. Uno dei dettagli più suggestivi è un solco lungo oltre 45 metri, che corre parallelo a una banchina in pietra, testimoniando l’intensità del passaggio di uomini, animali e merci. Questo tratto rivela non solo l’uso continuo della strada ma anche la capacità dei Romani di adattarsi al contesto geologico locale, combinando rocce vive e grosse pietre levigate per creare un piano stabile e duraturo.
Un’altra caratteristica unica della Via delle Gallie è la sua organizzazione funzionale. Lungo il percorso, si diramano strade secondarie che raggiungono frazioni come Balmas e Torto, segno di un territorio intensamente abitato e collegato. La strada non era solo un’infrastruttura militare ma anche un’arteria vitale per il commercio, con merci di ogni tipo che attraversavano la valle, dal vino all’olio, fino ai minerali estratti dalle montagne.
La Via delle Gallie è un luogo che invita a riflettere sul passato e sull’importanza delle vie di comunicazione per lo sviluppo delle civiltà. Visitandola, è possibile immergersi in un’atmosfera che rievoca il quotidiano di chi, oltre duemila anni fa, percorreva questi sentieri per commerciare, esplorare o difendere i confini dell’Impero. Montjovet, con il suo panorama unico e le tracce del passato, offre un’opportunità preziosa per comprendere l’intreccio tra natura e storia, stimolando curiosità e interesse per un’epoca che ha plasmato il mondo moderno.