Saint-Rhémy-en-Bosses
Introduzione
Piccolo centro costituito dai due agglomerati di Saint-Rhémy e di Bosses, riuniti sotto un unico polo amministrativo già nel 1878, posto a circa dieci chilometri dal colle del Gran San Bernardo, in una zona che alterna foreste e ricchi pascoli, che ora costituiscono un'area protetta.Descrizione
Il paese sorge sull'area di un'antica mansio romana (Eudracinum), una stazione di sosta per chi valicava le Alpi: infatti il colle che poi prenderà il nome dal famoso santo aostano era già frequentato in epoca preistorica, come hanno testimoniato gli scavi archeologici condotti nel secolo scorso. I romani poi hanno contribuito alla sua importanza realizzando una vera e propria strada carrozzabile da Milano all'odierna Vienne, nel Delfinato.
Sul colle sorgeva un tempio al dio salasso Pen (da cui derivano il nome le Alpi Pennine), poi sostituito dal romano Giove: infatti fin oltre l'anno mille questo passo era indicato con il toponimo latino di Mons Jovis. L'arcidiacono di Aosta Bernardo, incaricato di amministrare i beni del monastero di Bourg-Saint-Pierre, ha avuto l'intuizione di ripristinare l'antico tempio-rifugio romano in vetta al colle e soprattutto di dotarlo dei beni fondiari necessari al suo sostentamento. Ne è nata un'istituzione che ancora oggigiorno è meta di numerosissimi turisti e pellegrini, grazie all'opera ininterrotta dei Canonici Regolari di Sant'Agostino che la gestiscono: particolarmente interessanti e preziosi sono il museo e la biblioteca.
La storia di questo borgo è dunque legata alle vicende del colle soprastante, dal quale transitavano pellegrini, mercanti ma anche eserciti invasori, l'ultimo dei quali data 1800, allorché Napoleone Bonaparte forzò il passaggio attraverso le nevi impressionando le popolazioni locali al punto che due secoli dopo la loro principale manifestazione folcloristica, il carnevale, si svolge ancora con le tipiche maschere ispirate alle divise dell'esercito napoleonico.
In tempo di pace l'importanza economica del colle si traduceva nel monopolio che gli abitanti di Étroubles e Saint-Rhémy avevano sul trasporto dei viandanti e delle loro mercanzie attraverso il passo del Gran San Bernardo, sancito da una carta di franchigia datata 1273. Queste proto-guide alpine hanno nei secoli costituito l'epopea dei Marrons, guide, salvatori di viandanti in difficoltà e, all'occorrenza, incorreggibili contrabbandieri.
Oggigiorno tutte queste attività non hanno più motivo di esistere, perciò si punta molto sul turismo, sia estivo, grazie ad una natura imponente, sia invernale, attraverso lo sfruttamento della zona di Crévacol, dove sono stati installati diversi impianti per lo sci. Piccolo centro costituito dai due agglomerati di Saint-Rhémy e di Bosses, riuniti sotto un unico polo amministrativo già nel 1878, posto a circa dieci chilometri dal colle del Gran San Bernardo, in una zona che alterna foreste e ricchi pascoli, che ora costituiscono un'area protetta. Il paese sorge sull'area di un'antica mansio romana (Eudracinum), una stazione di sosta per chi valicava le Alpi: infatti il colle che poi prenderà il nome dal famoso santo aostano era già frequentato in epoca preistorica, come hanno testimoniato gli scavi archeologici condotti nel secolo scorso. I romani poi hanno contribuito alla sua importanza realizzando una vera e propria strada carrozzabile da Milano all'odierna Vienne, nel Delfinato. Sul colle sorgeva un tempio al dio salasso Pen (da cui derivano il nome le Alpi Pennine), poi sostituito dal romano Giove: infatti fin oltre l'anno mille questo passo era indicato con il toponimo latino di Mons Jovis. L'arcidiacono di Aosta Bernardo, incaricato di amministrare i beni del monastero di Bourg-Saint-Pierre, ha avuto l'intuizione di ripristinare l'antico tempio-rifugio romano in vetta al colle e soprattutto di dotarlo dei beni fondiari necessari al suo sostentamento. Ne è nata un'istituzione che ancora oggigiorno è meta di numerosissimi turisti e pellegrini, grazie all'opera ininterrotta dei Canonici Regolari di Sant'Agostino che la gestiscono: particolarmente interessanti e preziosi sono il museo e la biblioteca. La storia di questo borgo è dunque legata alle vicende del colle soprastante, dal quale transitavano pellegrini, mercanti ma anche eserciti invasori, l'ultimo dei quali data 1800, allorché Napoleone Bonaparte forzò il passaggio attraverso le nevi impressionando le popolazioni locali al punto che due secoli dopo la loro principale manifestazione folcloristica, il carnevale, si svolge ancora con le tipiche maschere ispirate alle divise dell'esercito napoleonico. In tempo di pace l'importanza economica del colle si traduceva nel monopolio che gli abitanti di Étroubles e Saint-Rhémy avevano sul trasporto dei viandanti e delle loro mercanzie attraverso il passo del Gran San Bernardo, sancito da una carta di franchigia datata 1273. Queste proto-guide alpine hanno nei secoli costituito l'epopea dei Marrons, guide, salvatori di viandanti in difficoltà e, all'occorrenza, incorreggibili contrabbandieri. Oggigiorno tutte queste attività non hanno più motivo di esistere, perciò si punta molto sul turismo, sia estivo, grazie ad una natura imponente, sia invernale, attraverso lo sfruttamento della zona di Crévacol, dove sono stati installati diversi impianti per lo sci.
Informazioni
Scheda informativa del comune
Superficie: 65,28 kmq
Altitudine: 1632m
Maggior elevazione: 3237m (Gran Goillat)
Numero abitanti:334 (al 2023)
Nome in dialetto: Sèn Rémi eun Boursa
Nome abitanti: Saint-Rhémiars o Bossoleins
Santo Patrono: San Leonardo di Noblac, festeggiato il 6 novembre
Sito internet: www.comune.saintrhemyenbosses.ao.it
Webcam:
Comuni confinanti: Etroubles, Gignod, Saint-Oyen, Bourg-Saint-Pierre
Villaggi e frazioni: Cuchepache, Pont-Combaz, Pleiney, Saint-Rhémy, Prédumaz-Falcoz, Saint-Léonard, Vat, Suil, Ronc, Cerisey, Motte
Alpeggi:
Punti di interesse
- Castello di Bosses
- Ospizio del Gran San Bernardo
Itinerari
- escursionismo a Saint-Rhémy-en-Bosses - mappa
- racchette da neve a Saint-Rhémy-en-Bosses - mappa
- sci-alpinismo a Saint-Rhémy-en-Bosses - mappa