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Leonardo Follis

maurizio

A cura di:

Data: 31/10/2002
Mercoledì 14 marzo 2001 il destino ha strappato al mondo dello sport, oltre che a tutti i suoi affetti personali, la vita di Leonardo Follis, scialpinista di rango mondiale, ma soprattutto atleta serio, modesto e disponibile, come amano ricordarlo amici ed avversari. Mercoledì 14 marzo 2001 il destino ha strappato al mondo dello sport, oltre che a tutti i suoi affetti personali, la vita di Leonardo Follis, scialpinista di rango mondiale, ma soprattutto atleta serio, modesto e disponibile, come amano ricordarlo amici ed avversari. Nativo di Gressoney in Valle d'Aosta, aveva 33 anni. Era cresciuto con la passione per lo sci di fondo, che praticava da bambino nei ranghi dello Sci Club Gressoney Monte Rosa. Passò poi alle squadre agonistiche regionali (Asiva), per approdare nel 1986 al Centro Sportivo Esercito. Da qui al cosiddetto "giro della nazionale" fu un tutt'uno: infatti nel 1987 conquistò un 15° posto ai campionati mondiali juniores di Asiago. Passato al gruppo sportivo del Corpo Forestale, Leonardo Follis si avvicinò allo sci alpinismo da un lato, ed alle gare di gran fondo dall'altro: ricordiamo un secondo posto alla Marcialonga e la vittoria nella Monterosalauf 2000. In campo sci alpinistico, quello dove sapeva esprimersi al meglio, il suo palmares è di straordinaria ricchezza: vincitore del Trofeo Mezzalama 1999 e di tutte le classiche della specialità dedicate ad altrettante figure di spicco del mondo della montagna: i trofei Rolando, Parravicini, Bozzetti, Fiou, Fillietroz e Welf. Come talvolta è capitato ad alcuni tra i migliori alpinisti, la disgrazia fatale si è prodotta in circostanze che appaiono beffarde. Uscito per una seduta di allenamento sulle nevi di casa, ha risalito il Weissmatten e da lì ha proseguito per il colle Ranzola, ma una valanga con un fronte di 150 metri lo ha travolto lungo un itinerario che egli conosceva alla perfezione.