Introduzione

Piacevole itinerario attrezzato lungo la cornice montuosa di Pila. Sfruttando gli impianti di risalita si può godere una piacevole giornata su facili rocce in mezzo a panorami mozzafiato.

Descrizione

Lasciata l'auto nel comodo parcheggio ci si avvia verso la partenza della seggiovia. La salita dura circa un quarto d'ora e conduce a Chamolé (2310m): punto di partenza del primo tratto di cammino. Dopo aver ammirato il Cristo di Chamolé, scultura lignea di Mario Stuffer, si procede a destra passando nei pressi del Bar Chamolé imboccando la stradina poderale in discesa. Si percorre la strada, segnavia (19C), trascurando alcune intersezioni, sino alla partenza della seggiovia Couis 1 (2169m, 0h20'): la si prende per raggiungere la cresta spartiacque tra la conca di Pila e la valle di Cogne. Lasciata la seggiovia si svolta a sinistra incontrando subito la palina segnaletica del Sentiero Panorama, segnavia (7). Si procede su un comodo sentierino che calca il crinale spartiacque offrendo subito meravigliosi scorci: il nome dato al sentiero è assolutamente consono. Si risalgono in sequenza le cime della Platta de Grevon (2753 m), Pointe de Montpers (2794m) e la Pointe de Chasèche (2824 m) con una serie di saliscendi accompagnati da alcuni corrimano in acciaio. Dopo aver raggiunto l'ultima elevazione si discende al colle Chasèche (2815m, 1h20'). Dal colle, il sentiero Sentiero (19A) risale un crinale erboso dal quale si può apprezzare una splendida vista su Gran Paradiso e Grivola. Dopo aver raggiunto il culmine del crinale il paesaggio davanti a noi cambia: rocce e roccette entrano a far parte del percorso. Subito dopo inizia il percorso attrezzato con una serie di cavi utili per per affrontare una breve discesa. Dopo aver predisposto l'imbragatura, il kit da ferrata ed il casco si può iniziare la via ferrata. Si effettua una breve discesa per poi risalire un piccolo sperone roccioso: lo si ridiscende con un passaggio non troppo agevole. Il percorso prosegue verso l'anticima, si risale la cresta su placche roccioso poco inclinate; alcuni passaggi sono un po' aerei ma niente di particolarmente difficile. Lungo il percorso si alternarno anche qualche tratto di sentiero in mezzo a roccette sino a raggiungere la base dell'anticima; si risale quest'ultima attraversando grossi blocchi. Ormai il percorso attrezzato volge al suo termine: manca solo la salita alla Punta Valletta che si erge sopra di noi con la sua evidente croce. Si superano alcuni brevi strappi e si raggiunge infine la vetta della Punta Valletta (3090m, 2h50'). Dalla vetta il panorama è eccezionale e, soprattutto, si ha un punto di vista privilegiato sulle vicine vette dela Punta Garin, Mont Emilius e Becca di Nona.

Discesa

La discesa avviene sulla normale via di salita alla Punta Valletta. Si inizia a discendere la punta su sentiero con alcuni attraversamenti di pietrame sino a confluire sul crinale erboso. Si discende lasciando sulla destra il modesto rilievo del Mont Belleface (2968 m, 3h20') per poi discendere verso il piccolo pianoro che precede la Tête Noire (2820 m, 4h00'). Lungo la discesa si può apprezzare la splendida vista sul vallone dell'Arbolle con i suoi laghetti ed il Rifugio. giunti alla Tête Noire si procede ad una severa discesa verso il col de Chamolé (2641 m, 4h20'): il sentiero discende ripidamente con una serie di rapide svolte che mettono a dura prova piedi e caviglie. Raggiunto il colle si discende verso il lago Chamolé (2325 m, 4h40') sul bel sentiero che con una serie di svolte viene raggiunto con tranquillità. L'escursione volge al termine; in pochi minuti di sentiero pressoché pianeggiante si raggiunge Chamolé (2310 m, 4h50') e la seggiovia per il rientro a Pila. Per informarsi su orari e costi degli impianti di risalita consultare il sito dell'Associazione Valdostana Impianti a Fune. Bibliografia

• Dario Gardiol, Le Vie Ferrate volume 2, L'Arciere editore, Dronero (Cn), 2006
• O. Pecchio, Escursioni e vie ferrate in Valle d'Aosta, Quart - Aosta, 2004

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