Col Vofrède

Ritratto di gian
gian
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Quota di partenza: 
1 950 m
Quota di arrivo: 
3 130 m
Dislivello: 
1 180 m
Tempo di salita o complessivo*: 
3h30'
Tempo di discesa: 
3h00'

Introduzione

La ferrata di Vofrède è una delle più facili e forse la meno conosciuta di quelle presenti in territorio valdostano. Eppure i panorami mozzafiato che offre durante la salita e, volendo, la discesa nell'incantevole vallone di Cignana, costellato da numerosi laghi, sono garanzia di una ascensione indimenticabile. L'itinerario ideale, se in possesso di un buon allenamento, prevede la salita della ferrata di Vofrède, l'ascensione al Mont Rous, la discesa al rifugio Perucca Vuillermoz e il rientro all'auto passando per la Finestra di Cignana.

Descrizione

Superato il ponte si gira a destra seguendo la strada sterrata che porta alla pesca sportiva. Subito dopo l'entrata si imbocca sulla sinistra il sentiero che sale il largo vallone solcato dal torrente Créton. Ai piedi delle pareti rocciose il tracciato piega a sinistra e dopo aver attraversato il torrentello che scende dello Château Des Dames prosegue verso lo sperone di Vofrède. Dopo aver raggiunto il bivio dal quale si stacca sulla sinistra la traccia verso il ghiacciaio si prosegue dritti sul filo della morena al termine della quale il sentiero fa ancora alcune piccole curve tra i sassi fino a raggiungere l'inizio della ferrata. Si parte percorrendo una decina di metri esposti ma con una magnifica vista sul Cervino, poi si entra nel vallone e mantenendosi vicino alla cresta si prosegue per roccette inframmezzate da ciuffi d'erba. Le pendenza diminuisce di molto, poco dopo la ferrata si interrompe, si attraversa un praticello tappezzato da vegetazione nana per poi riprendere l'ascensione con un breve passaggio alto un paio di metri dove occorre posare le mani. Seguono diverse altre interruzioni a cui si alternano tratti di ferrata sempre facile e spesso su roccia molto coricata. A circa 2800 si arriva ad un piccolo terrazzino con vista sul ghiacciaio di Vofrède poi la ferrata riprende con un tratto verticale ma molto facile e prosegue su rocce rotte e dalla pendenza modesta. Dopo il secondo terrazzino panoramico la ferrata ricomincia con brevissima placca attrezzata con due gradini, poi si attraversa una zona di rocce rossastre, ricche di ferro, dove sono state fissate alcune catene e si scavalca una profonda spaccatura della roccia. Dopo poche decine di metri di dislivello la ferrata termina e si arriva al pianoro sotto il Castelletto Whymper.

Discesa al rifugio Perucca Vuillermoz

Dal pianoro è ben visibile verso sud il colle di Vofrède, dietro il quale spunta la punta Cian (Tzan). Ci si dirige verso di esso attraverso la pietraia seguendo i segnavia gialli ed alcuni ometti. Dal colle si scende verso il Gran Lago seguendo prima tracce di sentiero e poi direttamente sugli sfasciumi che diventano via via più grossi fino a raggiungere la sponda Est dell'invaso. Si percorre il muro di contenimento del bacino per poi dirigersi verso un piccolo rudere dal tetto sfondato che si vede sulla sinistra. Dalla casetta abbandonata parte un piccolo sentiero che fa da balconata sulla diga di Cignana e dopo essere passato ai piedi di un panettone roccioso si immette nell'ampio sentiero che in breve porta alla terrazza del rifugio.

Variante: salita al Mont Rous 3242 m

  • andata 0h20'
  • ritorno 0h15'

Dal pianoro è ben visibile verso sud il colle di Vofrède, dietro il quale spunta la punta Cian (Tzan). Ci si dirige verso di esso attraverso la pietraia seguendo i segnavia gialli ed alcuni ometti. Non appena raggiunto il valico si sale la cresta del Mont Rous seguendo un sentierino che ben presto si perde tra la pietraia. Dopo aver superato senza alcuna difficoltà delle roccette rotte si ritrova il sentiero che porta in breve alla cima: un ampio pianoro cosparso di piccoli sassi che domina la Valtournenche.
Dalla croce si vede bene tutta la conca del Breuil, la diga del Goillet, e dietro la gobba di Rollin le cime del Monte Rosa. Verso sud si osserva un ampio tratto della diga di Cignana, dietro di essa si staglia contro il cielo punta Cian (Tzan) con il ghiacciaio della Roisetta e il lago omonimo. Verso ovest si scorge il rifugio Perucca Vuillermoz, il lago del Dragone e poco più in basso il Gran Lago. Ancora più in basso scintilla il lago di Balanselmo con a destra la piccola costruzione a botte del Bivacco Manenti.

Nel 1981 l'oratorio di Lissone ha assemblato la singolare croce del Mont Rous. Essa è formata da una ventina di pezzi d'acciaio, con sezione a “C”, lunghi 40 centimetri, che sono stati imbullonati a formare una croce alta tre metri circa.

Bibliografia

Cartografia