Monte Palanzone

Ritratto di Cai56
Cai56
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Difficoltà: 
WT2
Quota di partenza: 
1 124 m
Quota di arrivo: 
1 436 m
Dislivello: 
500 m
Tempo di salita o complessivo*: 
2h30'
Tempo di discesa: 
1h45'

Introduzione

Gita lombarda molto conosciuta soprattutto in veste non innevata. Bellissima con molta neve fresca (i pendii, ripidissimi, scaricano subito) e cielo sereno: i panorami si spingono fino al Monviso. Il percorso completo del filo del crinale ci obbliga ad un saliscendi continuo, con salite anche intense. Il tragitto del ritorno si svolge parallelamente al crinale seguendo un mezzacosta fra radi faggi su traccia sempre battuta.

Descrizione

Dalla Colma del Piano 1124m si segue l'indicazione "Dorsale del Triangolo Lariano" e, a fianco di un reticolato, si sale sulla vetta del Monte Falò 1182m; la traccia prosegue direttamente in discesa fino alla Colma del Comune 1129m (incrocio con la pista da fondo). Fra radi faggi e betulle si riprende a salire seguendo il percorso visibile del sentiero estivo e si giunge sul crinale del Monte Pianchetta 1243 m; sempre sullo spartiacque fra la valle di Rezzago e i Piani del Tivàno si prosegue incontrando la Braga di Cavallo 1350m e il Monte Croce 1351m. Poi si scende al crocevia della Bocchetta di Caglio 1297m: si tralascia la deviazione a sinistra per Caglio ed Asso e si imbocca la lunga salita per il Monte Bul 1406m, la cui vetta - in realtà un piano crestone - è dominata da una piccola croce e da un curioso monumento miltare. Ormai in vista del suo obelisco, si prosegue fino in vetta al Monte Palanzone 1436m.
Il panorama è vastissimo: dalle Grigne e Resegone alla pianura lombarda, ai monti ticinesi col Monte Generoso in primo piano, al gruppo lariano del Monte San Primo. Per la discesa, superato il sagrato della cappella monumentale, si prosegue in discesa verso sud per poche decine di metri, finché sulla destra si apre un pendio molto ripido che conduce direttamente al Rifugio Riella 1275m. Questo pendio, accentuato nella seconda metà fino ai 35° di pendenza, richiede l'uso di racchette molto tecniche o anche - molto meglio - di ramponi. Dal panoramico piazzaletto del rifugio si prosegue sul viottolo verso monte (a destra) fino alla Bocchetta di Nesso 1293m. Il percorso - normalmente semplicissimo - in caso di nevicate abbondanti si trasforma in una continua attraversata di valanghe a blocchi di neve umida. Poco prima della Bocchetta di Nesso si accosta l'apertura ingabbiata e soffiante aria calda della Grotta Guglielmo; si tratta di una cavità speleologicamente molto difficile e pericolosa che collega questo versante con l'opposto, sul fianco del Monte Bul. Dalla Bocchetta si segue la traccia che - a mezzacosta - ricalca il percorso di cresta dell'andata; si prosegue fra radi faggi cespugliosi e si converge sul percorso principale alla Bocchetta di Caglio e alla Bocchetta del Comune. Da qui - seguendo il tracciato della pista da fondo indicato da frecce rosse avvitate agli alberi - ci si inoltra in un fitto bosco di abeti e betulle che, prima in lieve salita e poi in semipiano, riconduce ai parcheggi della Colma del Piano.

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