Rifugio Mezzalama

Ritratto di gian
gian
0 votes
+
Vote up!
-
Vote down!
Difficoltà: 
T3
Quota di partenza: 
1 690 m
Quota di arrivo: 
3 004 m
Dislivello: 
1 314 m
Tempo di salita o complessivo*: 
3h45'
Tempo di discesa: 
2h45'

Introduzione

Itinerario piacevole e vario alla scoperta del magico mondo dei ghiacciai verso una delle mete classiche dello scialpinismo. Dopo aver attraversato l'incantevole pianoro di Verra e risalito la morena omonima si arriva alla caratteristica costruzione in legno costruita nel 1934 poco sotto il grande ghiacciaio di Verra dalla quale si gode uno splendido panorama sulle cime dell'alta Val d'Ayas circondate dalle nevi eterne. Aggiungendo un'ora e mezza di fatica, dopo un breve tratto sul ghiacciaio, si ottiene il battesimo d'alta montagna arrivando al rifugio Guide della Val d'Ayas.

Descrizione

Si torna indietro per una trentina di passi lungo la strada asfaltata e si prende il viottolo che parte a fianco di una tettoia tra i due ponti e si dirige verso nord attraversando un gruppo di case; dopo aver superato un bel rascard in ristrutturazione si arriva al ponte sul torrente Verra dove si trova la palina della sentieristica regionale. Seguendo le indicazioni per il sentiero (7) ci si avvia lungo la mulattiera lastricata che sale ripida a fianco del torrente e lo attraversa poco dopo su un ponte in legno, dopo un primo tratto bordato da alcuni bassi muri in pietra ne segue un altro dove il tracciato originale si perde tra numerose tracce che salgono disordinatamente fino a confluire nuovamente nella vecchia mulattiera che sale pigra e con ampi tornanti all'ombra dei larici fino ad arrivare al bivio sotto il villaggio di Fiéry.
Si prosegue lungo il sentiero di destra attraversando una radura dove spicca sulla destra la forma snella della casa alpina don Bosco, un fabbricato il pietra alto cinque piani ricordo di un turismo d'antan. Rientrati nel bosco si segue il sentiero che sale con alcune ripide curve e ogni tanto si divide per poi ricongiungersi poco più avanti; dove manca il selciato e la pendenza si fa più sostenuta le radici tenaci di larici trattengono il tracciato del sentiero mentre i rami offrono riparo dal caldo sole estivo. Ben presto la pendenza diminuisce e il sentiero si dirige verso destra, quasi in piano, in direzione del torrente che si sente rumoreggiare in fondo alla gola. Si attraversa un tratto di terreno circolare dove i carbonai ammucchiavano la legna e facendola bruciare lentamente ne ricavavano carbone e subito dopo si supera un ruscello utilizzato per l'irrigazione e ci si immette sulla strada sterrata che in leggera discesa porta al Pian di Verra. Si percorre lungo la pista tutto il bellissimo pianoro erboso circondato dagli ultimi boschi di conifere oltre i quali si staglia imponente la morena e gli splendidi ghiacciai che scendono dal Breithorn, dal Castore e dal Polluce fino ad arrivare al ponte sul torrente Verra.
Appena oltrepassato il ponte si prende il sentiero (7) che inizia sulla sinistra e taglia i numerosi tornanti della strada sterrata che porta al Pian di Verra Superiore. Camminando all'ombra dei larici si risale il pendio arido fino a raggiungere, usciti dal bosco e in prossimità del torrente che si sente rumoreggiare sulla destra, la strada sterrata che si percorre verso l'interno del vallone. Dopo un breve tratto in leggera discesa che porta vicino all'acqua cristallina si riprende a salire, si attraversa un piccolo pianoro e subito dopo una leggera curva si raggiunge il cartello che segnala l'inizio del sentiero per il rifugio Mezzalama. Si lascia la strada sterrata per il ripido sentiero che sale a stretti tornanti il fianco della morena fino a raggiungere una paretina di roccia lisciata dai ghiacciai e il tratto dal quale si distingue in lontananza il rifugio delle Guide della Val d'Ayas; poco dopo la pendenza diminuisce, si attraversa un prato pianeggiante punteggiato da alcuni massi e si arriva all'incrocio con il sentiero che sale dal Pian di Verra Superiore. Tenendosi sulla sinistra si segue il sentiero marcato che con moderata e regolare pendenza risale il fianco della morena fino ad arrivare in vista del rifugio Mezzalama, riconoscibile dalle caratteristiche imposte rosse, che dista ancora un'ora di cammino. Non appena si raggiunge la sommità del pendio erboso appare in tutta la sua imponenza l'ampia valle scavata dal ghiacciaio che si presenta arida e spoglia, con le acque di scioglimento che scorrono sul fondo, formando un singolare contrasto con il versante esterno ormai colonizzato dalla prateria di alta montagna su cui non è raro vedere branchi di stambecchi al pascolo. Proseguendo in cresta si osserva sulla sinistra la lingua glaciale di colore scuro che da alcuni anni è in costante ritiro e dopo un breve tratto in discesa si riprende a salire fino a raggiungere la seconda gobba dove si riprende fiato, a circa mezz'ora dal rifugio, e guadagnando quota si vedono apparire sulla destra, in lontananza, le acque biancastre di un laghetto glaciale. Arrivati al limite della vegetazione, dove il verde dell'erba lascia posto al grigio dei sassi, dopo un'ultima curva appare il rifugio che si raggiunge in pochi minuti.

Autore

  • Consulta tutte le relazioni di escursionismo di Gian Mario Navillod
  • Consulta la pagina di [[Gian Mario Navillod]]

Il viottolo alla partenza Una radura lunga il cammino Pian di Verra La strada sterrata all'interno del vallone
Cartello indicante il Rifugio Alcuni massi sul percorso La morena Lago Blanchod

Bibliografia: Le Valli del Rosa - Luca Zavatta - 2002 - Edizioni L'Escursionista
Cartografia: Sentiers de la Communauté de Montagne Evançon
IGC 1:25000 - Foglio 108